domenica 24 novembre 2013

Arix, il matrimonio tra Amiga o.s. e Linux?




Circa un mese fa, o poco più, la sconosciuta Arix Foundation metteva online il proprio sito con un bel conto alla rovescia. La notizia, filtrata subito nei forum amiga, accendeva diverse discussioni tutte incentrate sulla più naturale delle domande: Cos'è Arix? Ben presto si è compreso che lo stesso nome riguardava un sistema operativo basato sull'unione tra Aros e Linux. E dato che gli sviluppatori sono volti noti e apprezzati della piccola scena Aros, derivata dal sistema operativo dei C=Amiga fin dal lontano 1995, vale a dire soltanto un anno dopo la chiusura della grande C=, la curiosità è salita man mano che il count down si avvicinava a zero. 
A quel punto, dopo alcune pesanti polemiche per una sorta d'intimidazione di natura simil mafiosa (qui maggiori dettagli) subita da uno degli sviluppatori di Arix, Terminillis, sul forum Amiga World, forum a maggioranza frequentato da cultori della religione OS4... allo scadere del count down è arrivata per tutti la doccia fredda. Il sito era completamente vuoto e desolato, senza la benché minima informazione concreta su questo progetto, ma con la sola segnalazione di avvio della fase di test della versione alpha (per altro erroneamente chiamata fase di beta testing). 
Ora, dico io, è mai possibile avviare un conto alla rovescia di un mese (che fa presagire l'avvento quantomeno di una beta), non per lanciare un progetto al pubblico, ma semplicemente per annunciarlo? 
D'altronde sappiamo che l'ambito Amiga è il regno degli annunci...
Dopo la non bella figura fatta dall'italiano team TiNA, che ad inizio anno annunciava ai quattro venti e in pompa magna il progetto che avrebbe dovuto sancire (per la milionesima volta) la rinascita di Amiga, per arenarsi pochi mesi dopo, probabilmente naufragando in via definitiva nel vapore... di nuovo la scena di appassionati di amiga e delle sue reliquie (in questo caso Amiga o.s.) si avvia a seguire l'ennesima gestazione, che possiamo immaginare essere lunga e incerta. 

Tolte di mezzo le prime doverose critiche all'operato approssimativo e dilettantesco della Arix Foundation, almeno per quel che concerne la comunicazione, andiamo a mostrare quel poco di concreto, nonché di non facile comprensione, che è stato mostrato da quello che chiameremo Team Arix, pubblicato per altro non nel sito ufficiale ma nella pagina facebook del progetto.


Come si vede il kernel linux è alla base di tutto, e non per ciò Arix OS va considerato una canonica distro linux come le conosciamo, né pare trattarsi di una semplice esecuzione di Aros Hosted in linux in stile Aeros.
Il sistema operativo dovrebbe presentarsi in tutto e per tutto come una soluzione Amiga o.s. (di tipo aros), a partire dal file system, ma senza le pesanti limitazioni tecnologiche di tali sistemi operativi ancorati ad una struttura antica di vent'anni. Quindi troveremo la parte Aros (attinente ad amiga) stipata in una macchina virtuale, sopra il kernel linux e regolamentata dall'Arix kernel.  

E' anche disponibile un'immagine del desktop Wanderer arosiano e quella che potrebbe essere la skin grafica della GUI di Arix


Per tanto la struttura di Arix concettualmente si colloca tra una soluzione hosted, alla Aeros, e quel che faceva Amithlon avviando l'emulazione x86 - 68k, necessaria all'esecuzione di amiga OS su comuni pc, basandosi su un kernel linux.

In più da alcune informazioni "trovate" nel sito Arix, dalle quali ha anche avuto origine l'episodio d'intimidazione descritto in precedenza, esiste la possibilità che vengano distribuite delle versioni gratuite di Arix, da eseguire in macchina virtuale su Windows e Linux, oltre a quelle native che forse verranno vendute in un contesto commerciale del quale non si ha ancora nessun dettaglio.

Riusciremo ad assistere a questo matrimonio Amiga o.s Linux, oppure finiremo con il cestinare le partecipazioni avute allo scadere di un assurdo e inutile conto alla rovescia?



sabato 9 novembre 2013

Oculus Rift, torna di moda la realtà virtuale




Negli anni '90 la diffusione su larga scala di hardware dotato di cpu e coprocessori piuttosto potenti permise una prima realizzazione di ciò che fino ad allora era una visione tipica della fantascienza cyberpunk: la realtà virtuale. Cosa s'intende per realtà virtuale?
La realtà virtuale è l'illusione di trovarsi in una dimensione che ai nostri sensi appare tangibile senza esserlo realmente; pertanto un mondo digitale generato dal computer nel quale sia possibile 'immergersi' tramite interfacce progettate per ingannare il nostro apparato sensoriale, e dove interagire con sistemi che in buona approssimazione rappresentano e simulano la loro controparte reale, corrisponde al concetto di realtà virtuale.

Il più importante dei nostri cinque sensi è senz'altro la vista ed è principalmente tramite essa che percepiamo lo spazio euclideo tridimensionale che ci circonda, del quale godiamo una visione prospettica e stereoscopica.
Un disegno in prospettiva è di per se una simulazione visiva 2D dello spazio reale 3D euclideo, infatti la prospettiva è la tecnica grafica rigorosamente alla base di tutta l'animazione cinematografica e produzione videoludica degli ultimi 15 anni.
Nelle immagini seguenti potete notare la differenza tra la rappresentazione isometrica (assonometria ortogonale) di una fila di cubi e la relativa vista prospettica. 
La prospettiva aiuta l'osservatore a percepire la distanza, con le rette parallele che in tale rappresentazione tenderanno a incontrarsi in corrispondenza di un ideale orizzonte visivo.



Non a caso leggenda narra che durante la celeberrima dimostrazione dell'invenzione del cinema, dove un treno si avvicinava all'obiettivo da una prospettiva che restituiva una buona profondità campo, si scatenò tra gli spettatori l'istintiva reazione di panico che si avrebbe rischiando realmente di essere travolti da un treno; episodio successivamente reinterpretato in chiave comica dal buon Fantozzi

Ma ciò non basta, per percepire in modo ottimale la profondità di una metrica spaziale, l'evoluzione ci ha dotato anche della visione stereoscopica, addestrando il cervello a trattare e unire le immagini provenienti da entrambi gli occhi (che hanno una diversa prospettiva), per meglio quantificare la distanza che separa gli oggetti.

Su tale meccanismo si sperimenta la simulazione della visione 3D da ben 160 anni, cioè dall'invenzione del 3D anaglifo, quello che ben conoscerete e che richiede l'uso di occhiali con lenti di colore rosso e blu; molto di moda negli anni '50, ripreso oggi da tanti filmati sparsi in rete.

Saltiamo dunque al 1991 e a un particolare sistema di gioco denominato Virtuality, costituito da un visore binoculare grazie al quale era possibile immergere il giocatore in mondi 3D realizzati con grafica poligonale solida (tecnica in seguito ribattezzata Flat Shading).

Il casco che indossa il giocatore è noto come Head Mounted Display, il cui funzionamento si basa su due principali fattori:

  • la visione separata per occhio, stereoscopica, di un mondo 3D calcolato in real time dall'hardware
  • la rilevazione dei movimenti della testa, che vengono associati ai movimenti del punto di vista virtuale nello spazio 3D.
La sensazione che se ne riceve è quella d'immersione totale in uno spazio virtuale, dove è possibile orientare a piacimento lo sguardo con i naturali movimenti del capo; cioè un effetto ben diverso da quello che avrete probabilmente sperimentato al cinema 3D, e/o tramite tv-monitor 3D con l'uso di occhiali speciali; che somiglia più alla visione di un palcoscenico virtuale...

In questo post, trascurerò gli impieghi in ambito scientifico degli H.M.D, per concentrarmi esclusivamente sull'intrattenimento video ludico, che vide nel sistema Virtuality del 1991 una prima realizzazione completa ed efficiente di un sistema del genere.
Un successo che durò relativamente poco a causa dell'enorme costo delle macchine, rimaste confinate esclusivamente ad esibizioni televisive o all'interno di fiere informatiche.

L'Hardware a supporto del visore era nientedimeno l'ammiraglia Commodore Amiga 3000; uno dei migliori computer in commercio all'epoca, e forse il miglior Amiga mai prodotto da C=

Ovviamente per renderizzare qualcosa come 30 mila poligoni a un numero decente di frame al secondo, era necessario ricorrere a un coprocessore grafico estraneo all'architettura amiga, il TMS34010.
L'Hardware di quel sistema Amiga potenziato, era concettualmente simile al tipo di console che anni dopo avrebbe monopolizzato il mercato fino ad oggi.

Nonostante in quegli anni la realtà virtuale divenne rapidamente un fenomeno popolare e di enorme interesse, grazie anche a pellicole come il Tagliaerbe tratto da un raconto di Sthephen king; questo genere di soluzione non era ancora pronto per una commercializzazione su ampia scala. Nintendo e Sega lavorarono a tecnologie ispirate a questi visori, ottenendo solo clamorosi fiaschi o la cancellazione finale dei progetti.
All'epoca la priorità per il mercato video ludico era un'altra, quella di evolvere le nascenti tecnologie della grafica 3D in tempo reale, iniziando la lunga rincorsa al foto-realismo sfociata oggi nella creazione di sofisticati videogames dotati di una grafica estremamente dettagliata, che oltre a simulare in modo realistico ambientazioni tridimensionali con diverse fonti luminose, permettono un'accurata interazione con gli elementi virtuali presenti, tramite la simulazione fisica di liquidi, corpi rigidi e deformabili, sistemi volumetrici e particellari.

Attualmente è in sviluppo una nuova generazione di videogames (i cui primi titoli usciranno a breve), con le tecnologie dei motori grafici più evoluti, come il Frostbite 3 (creato da quelli che in origine erano dei coder Amiga), l'Unreal Engine 4 che dovrebbe esordire nel 2014, il Cryengine 3, etc etc.

Le nuove console PS4 e Xbox one, hanno certamente i numeri per arrivare a mostrare nel corso degli anni cose tecnicamente spaventose, basta vedere cosa gli sviluppatori hanno tirato fuori dalla vetusta PS3 nelle ultime sue esclusive di successo in questo 2013...
E non dimentichiamo il mondo del PC, dove le ultime gpu prodotte da Nvidia ed Amd/Ati gestiscono un dettaglio incredibile a delle risoluzioni elevatissime, anche contemporaneamente in diversi monitor.

La domanda da porsi è dunque la seguente: oltre alle soluzioni Full HD (l'attuale standard), il 3D, la risoluzione 4K, e monitor multipli, non sarà giunto il momento per offrire anche una reale immersione in questi mondi virtuali, ricorrendo a un valido sistema HDM che possa sfondare sul mercato? Il tutto considerando che l'evoluzione degli schermi lcd ha fatto anch'essa molta strada...

Una possibile risposta potrebbe venire dall'Oculus Rift, Dopo l'enorme successo ottenuto dalla campagna di crowdfundig con la raccolta di quasi due milioni e mezzo di dollari più ulteriori cospicui finanziamenti; la società che ne cura lo sviluppo è arrivata produrre e vendere l'Oculus Rift in una prima versione per sviluppatori.
L'obiettivo finale è la creazione di un dispositivo dotato di schermo FullHD, da suddividere nelle due immagini (a risoluzione orizzontale dimezzata) che ogni singolo occhio percepirà coinvolgendo la stessa visione periferica dei globi oculari, per un'immersione il più possibile realistica.



La versione per sviluppatori monta uno schermo di 1280x800 nel quale si verificano effetti di aliasing e qualche altra imperfezione; tuttavia chiunque ha avuto modo di testarlo a fondo è rimasto stupito dalla sensazione d'immersione e di realismo nella percezione della profondità, delle altezze, con annessi effetti di vertigine e momenti adrenalinici.
Sicuramente, nella migliore delle ipotesi, non si tratterà di una periferica adatta a tutti, dato che molte persone ancora oggi con i semplici giochi in prima persona soffrono di motion sickness, e la stessa visione stereoscopica non è tollerata da tutti gli spettatori.
Però per i Gamer più navigati, che magari sognano un simile sistema dai tempi del Virtuality, la curiosità e la voglia di provarlo, porterà quasi sicuramente ad un acquisto, favorendone l'iniziale diffusione.

L'Oculus Rift è progettato come periferica per PC, e molti sviluppatori si sono subito mostrati interessati a questo dispositivo che potrebbe dare una marcia in più ai propri giochi, in particolar modo se questi ripongono nell'atmosfera e nel senso d'immersione una fondamentale componente tecnico-artistica. Pensate solo a cosa potreste provare in un survival horror in prima persona giocato attraverso un sistema di realtà virtuale... Oppure al vantaggio in un FPS online, di vedere i nemici muoversi con la coda dell'occhio.
Chiaramente, sebbene i videogiochi in prima persona siano gli indiziati principali per delle sessioni di gioco con l'oculus rift, sta infine all'ingegno e alla fantasia degli sviluppatori esplorarne le reali potenzialità, anche in diversi, e magari innovativi, videogames.

Per concludere segnalo un sito non ufficiale di appassionati Italiani dedicato al progetto, dove trovare tutte le novità.






lunedì 7 ottobre 2013

A.G.I. (Amiga Games Inc) intervista su Retro Gamer e altro

La nota rivista britannica Retro Gamer ha pubblicato nel n°119, come notizia del Mese, un'intervista al presidente di A.G.I, grazie alla quale diviene finalmente chiara l'operazione commerciale che questa neonata società intraprenderà a partire da fine anno.
Incomprensibilmente, e nonostante gli articoli pubblicati da alcuni importanti siti d'informazione tecnologica, l'argomento non è stato neanche preso in considerazione dai portali italici dedicati ad Amiga che non ne hanno dato notizia... In uno di essi ho anche provato a trattare l'argomento in oggetto sul forum, ottenendo solo l'apatica reazione sonnolente di una scena che appare sempre più irreversibilmente spenta e malinconicamente svuotata di contenuti.
Quindi come al solito tocca a CCB tirarsi su le maniche e andare a ravanare nell'ahi-noi mai limpido pantano ove giacciono senza pace le reliquie della storia C=Amiga.


Riassumiamo innanzitutto i fatti degli ultimi mesi in ordine cronologico:

Bill McEwen, CEO di Amiga, fonda Amiga Games Inc, concentrando in essa tutti i diritti e le licenze in esclusiva per la pubblicazione degli originali giochi Amiga (da 300 a forse 500 titoli) su piattaforma mobile: Android, iOS e Windows 8.
Diritti probabilmente acquisti negli anni tramite diversi accordi con le varie software house, forse già a partire dal progetto Amiga Anywhere

Writer’s Group Film (CEO, Eric Mitchell) assume il controllo di Amiga Games Inc per un controvalore di 500.000$, e piazza come presidente di AGI, Pat Roberts.
Eric Mitchell e Pat Roberts hanno due carriere nell'industria dell'intrattenimento cinematografico, e vantano di aver lavorato tra gli altri con Disney e Dreamworks.

Successivamente, la Writer's Group, ha annunciato un ulteriore accordo economico per 10 milioni di dollari, da distribuire alle proprie controllate tra le quali troviamo proprio l'AGI.
Così, in sequenza, giungono infine gli accordi ufficiali per la distribuzione dei giochi Amiga con Microsoft e, pochi giorni fa, con Apple

Tornando all'intervista di Retro Gamer, gli unici punti interessanti da segnalare sono la sostanziale conferma che l'operazione commerciale di AGI sarà la medesima di quella attuale (giunta agli sgoccioli) di Amiga Inc su piattaforma BlackBerry, della quale possiamo vedere un esempio in questo video

In pratica, pur non rispondendo in modo completo alle domande precise del redattore di R.G., il CEO AGI ha confermato che si tratterà di un wrapper con emulazione trasparente all'utente (che non dovrà smanettare con emulatori e rom) più l'implementazione di tutti i comandi su schermo touch, oltre ai filtri grafici necessari per la migliore resa grafica, da ottimizzare sulle diverse piattaforme.
Non si parla invece di creare remake o reboot perché le proprietà intellettuali dei giochi restano in possesso degli originali sviluppatori, o di chi ne ha conservato i diritti.


Che dire? 
Sicuramente il numero di ex amighisti nostalgici è potenzialmente molto alto, diverse milioni di persone, e l'operazione commerciale verrà varata nel periodo delle festività natalizie in quello che è il mare dei dispositivi mobili, costituito da miliardi di unità. 
Molti giochi sono sicuramente godibilissimi anche oggi, e il retrogame inizia a essere sempre meno una fissa per nerd, tramutandosi in un vero e proprio movimento culturale che coinvolge anche giovani nati dopo quell'indimenticabile epoca.

Tuttavia una domanda non trova risposta in questo fiume di parole e notizie, tutte pubblicate in gergo finanziario stretto: Bill McEwen, quanto ha guadagnato e quanto guadagnerà? 
Tutto ciò finirà per cambiare l'infelice destino delle proprietà intellettuali C=Amiga in suo possesso?

sabato 5 ottobre 2013

Commodore Fan Gazette n°2

Anche questa volta dedico un post in simultanea al lancio di CFG, spinto dall'entusiasmo e la soddisfazione di varare il nuovo numero di Commodore Fan Gazette nella veste di Caporedattore, figura centrale nella faticosa realizzazione di una rivista di livello qualitativo superiore a tutte le (ottime) produzioni amatoriali viste finora.
Oltre ai redattori già noti, segnalo il fondamentale ingresso in squadra di due persone

Gabriele "The Big Show" Nick - Redattore
Mamiya - Consulente linguistico.

Per il resto, il lavoro di squadra ha permesso l'uscita autunnale di CFG e la realizzazione di un nuovo emozionante video trailer, oltre la preparazione di un'importante sorpresa destinata ad uscire in questo ricco autunno, prima del terzo numero di CFG.

Auguro a tutti una felice lettura


giovedì 3 ottobre 2013

Anteprima Commodore Fan Gazette n°2

Dopo l'eccezionale successo del C=FG n°1 che, praticamente dal nulla, ha collezionato qualche migliaio di download, circa 400 iscritti su Facebook, oltre 1500 visualizzazioni del primo video-teaser e svariate segnalazioni del progetto qua e là per il web, le redazioni NonSoloAmighiane hanno continuato a lavorare in gran segreto e, domani notte, C=FG n°2 sarà scaricabarile gratuitamente dall'apposita pagina 


Su www.commodorefangazette.com è partito il nuovo countdown che si concluderà allo scoccare della mezzanotte di domani, venerdì 4 ottobre 2013, con la pubblicazione di Commodore Fan Gazette n.2!

Come per il primo numero, pubblicato 3 mesi or sono, è stato realizzato un video-teaser che presenta l'attesissimo nuovo numero: un numero a dir poco "Spaziale"! ;D



A parte gli argomenti trattati, di cui non posso svelare ancora nulla (pena il taglio di mani e lingua come da codice di Hammurabi), ci sono diverse novità rispetto al primo numero che riguardano l'attività redazionale "dietro" al progetto.
Sono, infatti, entrati a far parte dello staff il compare Gabriele "The Big Show" Nick come redattore e la comare Mamiya come consulente linguistico. 
Entrambi hanno fatto un ottimo lavoro, consentendo alla rivista di fare un salto di qualità sia a livello di contenuti sia nella qualità dei testi. 

Vorrei scrivere di più perché sono oltremodo gasato per quanto realizzato ma per ora mi fermo qua e riporto i link relativi al Progetto Creativo C=FG:


Ricordo che l'unica richiesta che viene fatta dallo staff a tutti i lettori di C=FG è quella di divulgarlo in tutti i modi possibili. 
Chiediamo, quindi, di aiutare C=FG condividendone a raffica i contenuti in tutti i forum, siti e social network dell'universo, nelle vostre pagine ed in quelle degli amici. 

Lo scopo di Commodore Fan Gazette, rivista no profit e gratuita e Progetto Creativo di questa splendida community www.nonsoloamiga.com, è quello di unificare tutte le scene "C=related" esistenti, divenendo la rivista indipendente di riferimento della Commodore Generation. 

Vogliamo che l'uscita di ogni nuovo numero di C=FG sia sempre una grande festa, proprio come accadeva negli anni '80, quando in edicola comparivano le storiche riviste di computer e videogiochi.

Che altro... Enjoy! ;D

sabato 7 settembre 2013

L'interesse per Commodore ed Amiga

Recentemente alcuni lettori mi hanno segnalato l'interessante topic del forum Amigaworld con l'analisi di Google Trends basata sulle ricerche effettuate tramite google (dal 2004) per la parola chiave AmigaOS (l'oggetto di culto informatico per qualche migliaio di fanatici); al che stuzzicato da questo simpatico strumento ho effettuato anche io alcune prove ottenendo dei risultati allineati a molti degli argomenti discussi nel Blog.

Innanzitutto ecco qualche indicazione sul funzionamento di Google Trends

Google Trends analizza una parte delle ricerche web di Google a livello mondiale in tutti i domini di Google, per calcolare il numero di ricerche eseguite con i termini inseriti rispetto al numero totale di ricerche condotte su Google nel tempo. Puoi scegliere di visualizzare i dati per determinate proprietà Google, tra cui Ricerca Web, Immagini, Google Shopping e News (alcune proprietà non sono ancora disponibili in tutti i Paesi/zone).
Nella pagina dei risultati vedrai:
  • un grafico con il volume di ricerca, indicante il livello di interesse per i termini inseriti nel corso del tempo (GMT), in scala da 0 a 100; i totali sono indicati accanto alle barre corrispondenti ai termini di ricerca (ulteriori informazioni sui criteri di rappresentazione in scala e normalizzazione dei dati)
  • un'analisi dei termini di ricerca suddivisa per categorie di classificazione
  • elenchi delle ricerche più frequenti e delle ricerche in maggiore crescita
  • una "mappa termica" del mondo che rappresenta geograficamente l'indice del volume di ricerca nelle regioni, nelle città e nelle aree metropolitane definite
Tieni presente che Trends utilizza i dati aggregati di milioni di utenti senza informazioni di identificazione personale. Inoltre, mostra solo i risultati dei termini di ricerca con una quantità significativa di traffico e applica soglie minime per l'inclusione nello strumento.

Partiamo dunque da tre parole chiave (delle prime due per evitare ambiguità, sarebbe meglio considerare una media dei loro risultati; potete cliccare per vedere da voi i singoli grafici su G.T.)


Non inseriamo la parola chiave "Amiga" perché nelle ricerche in spagnolo esso può restituire ben altro...

Diamo un'occhiata ai tre risultati contemporaneamente

Link (i risultati sono aggiornati al momento in cui leggete questo post)
Immagine (istantanea in data di pubblicazione del post):

Come è ben visibile, partendo dal 2004 (quindi 10 anni dopo il fallimento di C=) l'inarrestabile declino si è ormai ufficialmente tradotto nel definitivo oblio e non solo per AmigaOS, ma purtroppo anche per Commodore Amiga (la parte tratteggiata è una previsione di google)

Ora proviamo a fare un semplicissimo esperimento, confrontiamo queste tre parole chiave con "commodore 64"

Link
Immagine


Non solo notiamo la superiorità schiacciante (i grafici Amiga sono stati appiattiti in fondo), ma al punto E (verde) troviamo il picco dovuto all'azione di Commodore USA, capace quindi di una visibilità assolutamente mai raggiunta da Amiga INC, Hyperion e tutta la ben nota armata brancaleone che oggi va blaterando di Amiga NG ed AmigaONE. Allo stesso modo nel grafico precedente un picco minore nell'interesse per C=Amiga lo si è avuto sempre nel periodo della ex nuova C=

A questo punto procediamo con l'ultimo step inserendo solo Commodore

Link
Immagine

Chiaramente la parola chiave Commodore* può non riferirsi esclusivamente alla grande C, salvo considerare il punto H (viola) che è il medesimo picco e quindi riferito sempre all'azione di C=USA. I grafici amiga nel frattempo sono pressoché spariti in fondo...

Tutto ciò non fa che ribadire come in fondo il blasone e il nome C= sia sostanzialmente immortale in quanto colonna stessa della storia Informatica, e quindi che per Amiga l'unica via praticabile sia la ricongiunzione con il grande marchio Commodore; magari con il recupero sotto un solo tetto delle storiche icone della produzione ludica del mitico 16 bit di casa C= (ci riuscirà Ainc?) 

AmigaOS è un capitolo praticamente chiuso della storia informatica; l'unica chance di sopravvivenza a lungo termine per questo sistema operativo è nelle mani di Aros sia per il suo essere Open Source sia per essersi del tutto emancipato da obsolete piattaforme Hardware.

*nel motore di ricerca Google in Italiano la parola chiave Commodore restituisce CCB in prima pagina all'ottava posizione.

sabato 24 agosto 2013

Amiga Boing Ball Tutorial (Blender)

Ecco un breve video tutorial su come realizzare in pochi minuti la classica icona della piattaforma Amiga, grazie al potente software gratuito ed open source Blender, giunto alla release 2.68 per i più importanti sistemi operativi.


Il livello di difficoltà è adatto ai principianti, basta avere un po' di confidenza con quei pochi strumenti per poter seguire il tutorial anche grazie allo screencast che riporta le combinazioni di tasti e mouse utilizzate in tempo reale. Per chi fosse interessato, ma è totalmente a digiuno di grafica 3D e Blender, non resta che pazientare per l'arrivo di un'interessante libro,



Vuoi imparare Blender? Clicca qui!

martedì 9 luglio 2013

Amiga Games Inc

Aggiornamento del 13/09/2013
Amiga Games Inc e Microsoft (ebbene si, proprio lei...) stringono un accordo per la distribuzione su Windows 8 di almeno 50 fino a diverse centinaia di grandi classici Amiga



Approfondiamo la notizia di ieri dell'acquisizione di Amiga Games Inc e con essa di tutti i copyright e proprietà intellettuali di 300 giochi pubblicati nell'indimenticabile epopea Commodore Amiga.
Al centro dei vari dubbi sollevati da questa notizia vi era proprio tale AGI finora sconosciuta, apparentemente simile alla ben nota Amiga Inc.
Essendo la storia Commodore Amiga vittima di un infinito smantellamento, nessuno ormai si sorprenderebbe nel vedere saltar fuori qualche entità giuridica, magari rimasta sepolta da anni, proprietaria di questo o quel copyright, marchio, etc.
Ma non è questo il caso, e sembrerebbe proprio che la somiglianza di questa operazione con la commercializzazione dei giochi Amiga emulati su piattaforma BlackBerry di Ainc era effettivamente dovuta al fatto che tali giochi e relativi copyright erano in mano a Bill McEwen in base anche ad accordi con le originarie software house; il quale avrebbe fondato L'AGI (circa un mese fa) e ora venduta per la cifra di 500.000 dollari.
L'acquirente Writers' Group Film Corp non ha esperienza e né opera nell'ambito di produzione di videogames (che come sappiamo è una sterminata galassia) i cui interessi vertono più sull'acquisizione di royalties. Considerato il numero di giochi acquistati possiamo tranquillamente considerare la cifra di 500mila dollaroni come una vera e propria svendita da parte di Amiga INC.
Non sappiamo se nel progetto Amiga Games Inc sia prevista una produzione propria di videogames o solo la concessione dei copyright per la realizzazione di nuovi giochi da parte di terzi, in un periodo dove il remake pare essere di moda.
Device come Smartphone ed Tablet (magari anche pc e console) sono in pole position...
Di contro, i profitti ottenuti da Ainc sia da questa operazione sia dalla vendita propria dei titoli Amiga, potrebbero forse essere reinvestiti in un nuovo progetto di hardware marchiato Amiga (magari con un nuovo AmigaOS o una riproposizione dell'idea di amiga everywhere), specie dopo la chiusura di C=USA seguita alla scomparsa del suo CEO, con il rilancio ufficiale di Amiga rimasto incompiuto.


Vedremo se finalmente qualcosa di buono potrà nascere dall'infinita svendita, lunga quasi vent'anni, di un patrimonio della cybercultura.
Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare maggiori informazioni:

LOS ANGELES, CA--(Marketwired - Jul 8, 2013) - Writers' Group Film Corp. (OTCQB: WRIT) a Los Angeles-based content distribution company, announced that it has signed a binding definitive term sheet for the acquisition of Amiga Games Inc. ("AGI"), a company which licenses classic video game libraries and re-publishes the most popular titles for smartphones, modern game consoles, PCs, and tablets. Leveraging the intellectual property of Amiga Inc., AGI builds on the "Amiga" brand and technology to create new revenue from publisher's dormant game libraries. AGI resurrects classic Amiga games and other classic titles, by giving them new life on today's gaming platforms: smartphones, PCs, consoles, and tablets. Older gamers can replay favorites from the past, while a new generation of gamers can experience these excellent titles as fresh content.
The Amiga Games Inc. transaction consists of the acquisition of 100% of the common stock in Amiga Games Inc. in exchange for Writers' Group common stock and cash valued at approximately $500,000. The 300+ gaming titles to be distributed by Amiga Games are available to the company under existing licensing agreements with various intellectual property owners. Writers' Group will be making additional announcements over the next several weeks regarding Amiga Games' new and existing distribution arrangements with the best-selling smartphone, tablet and other device manufacturers.
Eric Mitchell, Chairman and CEO of Writers' Group commented, "We are pleased to be working with this well-managed game developer and distributor, and we are excited that we are participating in their growth story through this acquisition. We believe Amiga Games has an established value proposition that can enhance both revenues and returns to our bottom line." Companies: WRITERS' GROUP FILM CORP., AMIGA GAMES INC.
Contact Information
Writers' Group Film Corp.
Rebecca Bieker
Phone: 310.461.3737
info@frnetworks.com
Website: www.FRNetworks.com
Amiga Games Inc.
info@amigagamesinc.com