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venerdì 2 settembre 2011

Un anno di nuova storia Commodore (Analisi)


Proprio in questi giorni cade l’anniversario dell’acquisizione da parte di Commodore Usa dei diritti per produrre una moderna linea di personal computer sotto i gloriosi marchi Commodore e Amiga.
Il blog che state leggendo, di cui questo post serve anche da riepilogo, nasce immediatamente dopo la svolta del 5 Aprile 2011 cioè esattamente quando questo progetto ha iniziato a mostrare dei tratti, e delle ripercussioni, davvero interessanti.
Lo spot relativo al lancio della promozione incrociata con l’edizione Bluray del secondo capitolo di Tron della Disney, aveva infatti raggiunto in poche settimane ben centomila visite (video poi reso non elencato su Youtube credo in base ad accordi contrattuali), aprendo così una partnership tra i due nomi ancora visibile nei rispettivi siti…



Già da alcuni mesi antecedenti al lancio del nuovo Commodore 64, la notizia di un remake sembrava avere interessato varie testate giornalistiche del mondo, ma in effetti niente lasciava presagire questo:

BBC&The Guardian: C64 Lives AGAIN
New York Times: The New C64, Updated With Its Old Exterior
Libèration:Le C64 revient
The Washington Post: Meet the new Commodore 64
TIME: Beige is Back:The C64 and its Amazing Keyboard Return
Wall Street Journal: Commodore 64: Welcome Back, Old Friend

e poi la CNN



Una visibilità assolutamente non ordinaria e certamente non ottenibile da nessuna piccola azienda al mondo, quale era ed ancora è Commodore USA, e che pone così in assoluto rilievo sia l'idea imprenditoriale che c'è dietro nonché il peso del marchio in se.
Analizziamo ad un anno dai primissimi annunci, con lo strumento "Sequenza Temporale" di Google, l'andamento delle notizie e delle discussioni prodotte intorno alla voce "Commodore Computer" nella storia:


e quindi "Commodore Amiga":

Si vede subito quale sia stato l'effetto dell'impresa di Commodore Usa con la risalita degli anni 2010 e 2011, cioè quello di sottrarre, appena in tempo, nomi quali Commodore ed Amiga dal loro definitivo oblio. Uno spreco che sarebbe stato sinceramente imperdonabile e commercialmente incomprensibile.
Questi Computer erano infatti fino al 2010 di esclusivo interesse per una platea di amanti del retropc, senza così poter contare su nessuna realtà commerciale dal pur minimo rilievo (leggere controinformazione per saperne di più).
Chiaramente questa operazione non a tutti piace, è naturale. C'è chi ritiene che i marchi dovevano giacere esattamente nel passato e non cedere il passo ad attività commerciali moderne considerate eccessivamente speculative.
Tuttavia ho riscontrato che una parte significativa e in crescita dei lettori di questo Blog sono utenti Apple; buona anche la percentuale di visitatori con Sistema operativo Linux (OS come ben noto parte integrante del progetto di Commodore Usa).
Evidentemente ciò è anche un effetto di come questa impresa abbia dei punti in comune con la storia recente della Apple, e finisce così per sfiorare le corde di una particolare sensibilità permeante l'informatica moderna e connessa a questioni sia estetiche che di marchio oltre che ovviamente di garantità e moderna funzionalità.
Infatti il cruciale switch di Apple che realizzò un rapido e netto trasloco dall'architettura hardware PowerPC a quella X86 di Intel, fu un distacco concettualmente simile (anche se di superiore complessità e qualità) a quello operato dalle macchine di C=USA nei riguardi della deriva PPC Amiga seguente al fallimento Commodore del 1994 e che tutt'oggi interessa una piccola comunità amante del Vintage e del sistema operativo AmigaOS 4.1.3 (poche centinaia di persone al mondo tra miliardi di individui informatizzati).

Andando invece a ritroso nel tempo, partendo dal  fin qui discusso 5 Aprile 2011, scoveremo un annuncio di Commodore Usa risalente al Dicembre 2010 che introduceva il sistema operativo da adottare nei loro computer, annuncio che sostanzialmente parlava di un ambiente desktop dal sapore sia nostalgico che moderno, con tanto software disponibile come ad esempio grafica 2D/3D, Office, Internet etc etc. Si capì subito che era loro intenzione mettere mano a una distro Linux per adattarla ai propri scopi.
E' stato anche più volte e in più occasioni affermato dallo staff di Commodore Usa che sono avvenuti dei contatti con i rispettivi Team dei tre sistemi operativi detti di "nicchia" della travagliata scena Amiga, cioè: Aros, Morphos e AmigaOS.
L'ipotesi più verosimile a mio parere (ma senza essere basata su alcun reale fondamento o dato a mia conoscenza) è che tale collaborazione non avrebbe potuto in ogni caso valicare i limiti dello sviluppo di un Desktop Environment per una qualche nota distro Linux, volta ad essere un'evoluzione estetico-funzionale dell'originale Workbench Amiga. Ed è più che probabile che siano anche intervenuti degli ostacoli di natura legale non ancora sormontabili.
Quindi, dal nulla di fatto di questi contatti, è iniziato lo sviluppo interno del cosiddetto CommodoreOS, infine tramutatosi in Linux Mint Commodore Edition (MCE) che verrà proposto, stando a recenti dichiarazioni, in due diverse soluzioni: la prima basata sulla corrente main release Mint 11 Katya da preinstallare nelle macchine Commodore, la seconda più orientata al multimedia, gaming e software creativo, sviluppata su Mint 10 Julia (in pratica l'originario Commodore OS), che ancora non è noto se verrà fornita in un secondo DVD o liberamente scaricabile.
I soliti ambienti di disinformazione vicini ad AmigaOS hanno dipinto la situazione come un passo indietro o addirittura l'abbandono del progetto C=OS, nulla di più lontano dal vero.

D'altronde il tempo delle incertezze e delle chiacchiere volge rapidamente al termine, e dopo l'exploit clamoroso del C64x presto si potranno toccare con mano i risultati completi della prima fase commerciale del nuovo corso Commodore; e avviare finalmente una nuova stagione per Amiga.