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sabato 18 gennaio 2020

[Libro - eBook] 64K RAM - 64 kilobytes che sconvolsero l'informatica

"Un Libro immancabile!" - Win Magazine (n°219)
"Il modo migliore per rivivere gli anni del C=64" - Idea Web (n°181)
"Un volume da possedere nella propria biblioteca" - Jurassic News (n°58)



Commodore Computer Blog è orgoglioso di presentare 64K RAM Edizione 2020. Un'opera illustrata a colori che omaggia il più importante computer mai prodotto: il Commodore 64

Le esclusive immagini contenute in "64K Ram" raccontano gli oltre trent'anni di storia del commodore 64; un computer capace di far entrare l'informatica nelle case di milioni di persone e divenuto oggi il cuore dell'intera scena dedicata al retrocomputing. Grazie a una raffinata elaborazione grafica tridimensionale rivedrete il leggendario C=64 come se questi trent'anni non fossero mai trascorsi: le origini, il software, i videogiochi; un compendio illustrato del vostro indimenticabile compagno d'infanzia nonché formidabile macchina da gioco e indispensabile strumento di lavoro

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64K Ram

64 kilobytes che sconvolsero l'informatica Libro/eBook www.commodorecomputerblog.com/… 64K Ram




mercoledì 24 dicembre 2014

Commodore 64 3D model/render




Forse in un natale di tanti anni fa avrete scartato quello che certamente ricorderete come uno dei regali più belli di sempre, il Commodore 64. Quelli con qualche anno in più degli altri magari ricorderanno proprio l'iconico modello biscottone.  Ebbene in questa vigilia ho deciso di pubblicare i primi render di una ricostruzione 3D piuttosto accurata del mitico Commodore 64, realizzata con il software open source Blender 2.7 (Cycles Render)


- Una versione più leggera del modello (.blend), adatta a tutti e in particolar modo a uso didattico è disponibile gratuitamente sul sito Blend Swap con licenza CC BY NC SA (è richiesta la registrazione free al sito)
a lighter version of this model with all materials is avaiable for free on BlendSwap:



Cliccare l'immagine per ingrandirla / click to enlarge image

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Cliccare l'immagine per ingrandirla
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Stampe (da render ad altissima risoluzione) disponibili su deviantart.com

Commodore 64 b

Blender Cycles www.commodorecomputerblog.com/… Commodore 64 b

Commodore 64 a

Blender Cycles www.commodorecomputerblog.com/… Commodore 64 a

Commodore 64 C=

Blender Cycles www.commodorecomputerblog.com/… Commodore 64 C=

lunedì 21 novembre 2011

Uno sguardo all'emulazione su Commodore OS

Alcune parti di questa guida-recensione potrebbero essere rese obsolete dagli aggiornamenti della nuova ISO C=OS beta 9 scaricabile dal sito Commodore


Proseguiamo a spulciare il neonato C=OS Vision 1.0 nelle sue varie e diverse peculiarità.

Ebbene il sistema operativo proposto da Commodore non poteva certo esimersi da offrire un'ampia possibilità di emulare le macchine classiche, e in questa beta del C=OS è infatti ben visibile come l'emulazione sia stata integrata nella struttura dell'OS già a partire dal menu dedicato, nonché dalla cartella Classic (disponibile cliccando il simbolo C= nella dock):

Il tutto è stato studiato in particolar modo per i possessori dei CD/DVD C64 Forever e Amiga Forever della Cloanto, che contengono oltre a svariati giochi, demo e software classico, anche diversi tipi di rom come i vari kickstart dei modelli Amiga Classic che non essendo di pubblico dominio necessitano appunto di essere acquistati.
I computer Commodore verranno infatti venduti dal prossimo mese con incluse le nuove versioni di queste famose suite di emulazione, motivo per cui questa prima release del C=OS non è ancora completa né perfettamente testata sul fronte emulazione. 
Infatti di default questa beta 6 del C=OS v.1.0 non rende disponibili gli emulatori 8-bit se non procedendo all'installazione dal menu Sistema-->Commodore Extras del contenuto del cd C64 forever, che andrà a piazzare le mancanti directory e file di configurazione all'interno del sistema operativo, sistemando anche ordinatamente i vari giochi nella cartella classic:
Una volta installato il C64 F.E. bisognerà soltanto sincerarsi che cliccando il file di un qualsiasi gioco C=64 con estensione .d64 e .t64 siano auto-avviabili nell'emulatore c64 tramite "run64"; cliccare allora con il tasto destro l'immagine del gioco e controllare in proprietà:
(L'emulatore partirà di defalut a tutto schermo, premere alt+d per passare in modalità finestra e leggere più avanti nella guida come configurare le opzioni grafiche)
Per chi posiede C64 Forever e analogamente Amiga Forever in alternativa è possibile installare il Player Window Tramite Wine e usare in tal modo l'emulazione C=64 su C=OS, basta cercare e avviare l'installer windows .msi all'interno del CD, o del pacchetto posseduto.
Per chi non avesse C64 forever attivare gli emulatori è comunque molto semplice. Scaricate l'emulatore VICE e aprite il pacchetto compresso (esso è per windows ma non importa...), copiate tutte le cartelle  presenti al suo interno (tralasciando i singoli file restanti), con i nomi dei computer 8 bit, nella seguente directory del C=OS:
Directory questa, raggiungibile cliccando la cartella Home sul desktop e successivamente con la combinazione tasti Control+H per far apparire i file nascosti.
Se non avete confidenza con il filesystem di linux e la struttura delle directory di una distro mint/debian quale il C=OS (e tornerà molto utile prenderci confidenza, non è nulla di complicato...), leggete pure questa brevissima guida)
Avviato l'emulatore del C=64, per visualizzare il vecchio commie a tutto schermo è possibile attivare le opzioni come nelle successive immagini: 
pressando infine Alt+D per passare da finestra a tutto-schermo e viceversa.
Le singole immagini/rom dei giochi in vostro possesso potete copiarle ordinatamente nella directory classic e renderle in avvio automatico con run64 come visto in precedenza.
Infine va segnalata la possibilità di avviare il C=OS direttamente con l'emulatore C=64 a tutto schermo, un'evidente feature a beneficio dei possessori del modello C=64x.

Per l'emulazione Amiga il discorso non è poi tanto diverso, ma ho notato che forse su questo fronte il C=OS è meno testato e parzialmente incompleto; ad esempio "runamiga", il comando/script analogo del precedente run64, pur essendo presente nel sistema non risulta ancora attivato, e verrà con ogni probabilità integrato con i futuri aggiornamenti di Commodore.
L'installazione da Amiga forever avviene invece regolarmente come per la versione dedicata al C=64, ed esistono nel menu emulators due differenti versioni dell'emulatore UAE, di cui una "normale" con i seguenti preset:
e un'altra versione "enhanced" probabilmente settata eseguire giochi e demo Aga meno antichi che supportavano le cpu più potenti della serie 68k quale il 68060.
(se avete installato AmigaForever nel menù rom della finestra "uae control" potrebbero essere errate le cartelle relative alle voci "kickstart rom file" e "Rom key file for Cloanto...", ma basta cliccare sulle rispettive icone Change per trovarvi subito nella cartella giusta, quindi selezionate il file richiesto, chiudete e cliccate su "Save Config")
Per quanto riguarda l'esecuzione e il settaggio completo degli emulatori UAE e VICE, rimando alle varie guide esistenti su internet per approfondire le molteplici possibilità di configurazione che essi offrono (l'emulatore amiga sarà più complesso del Vice in quanto più complessi ovviamente erano gli Amiga)
Come visibile nell'ultima immagine è in esecuzione sotto C=OS l'emulazione di una configurazione avanzata (scelta tra i preset di UAE dopo aver installato Amigaforever) di Amigaos 3.x.
Ebbene se qualcuno volesse riutilizzare i vecchi software amiga 68k per amigaos, di programmazione, grafica o musica, potrebbe sempre optare per un'altra soluzione, e anziché emulare l'ambiente completo del Workbench di Amigaos  tramite UAE(che però resta indispensabile per i giochi), è  possibile provare AROS... scaricando la seguente iso e avviandola sotto C=OS tramite VirualBox, presente anch'esso nel menu dedicato agli emulatori.
L'installazione è molto semplice e basterà seguire questa guida per VirtualBox.
Aros è compatibile al livello di api con l'originale AmigaOS ed emulerà tutte le istruzioni 68k di Amiga in tempo reale, e i vecchi software per Amiga andranno per tanto velocissimi, con in più l'esistenza di software nativo espressamente creato per Aros.

Ma ci sarà tempo per parlare di Aros, e anche di una distro ibrida Aros-Linux chiamata Aeros che sta per venire alla luce, e ci sarà ovviamente anche tempo per capire se queste realtà potranno influenzare o integrare il roseo futuro del Commodore OS e della grande C=


Altre guide e informazioni sul C=OS le trovate linkate in ordine per argomento su Questa pagina del Blog
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giovedì 30 giugno 2011

30 gloriosi anni di 3D

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere la storia di un appassionato d'informatica che ripercorreva gli anni della sua originaria esperienza con le macchine Commodore. Egli nel trattare l'evoluzione della "specie" ricorreva non solo alla descrizione dell'hardware, del software e dei vari Giochi d'annata, ma in particolare riferendosi a una loro piccola categoria: il videogame in Grafica 3D.
Ormai da anni per videogame si intende genericamente qualcosa di simile a questo:


Beh a beneficio dei più giovani in ascolto nati in piena epoca Playstation, diciamo che il gioco in grafica 3D esiste da quasi 30 anni!
Ebbene si, il fascino di un ambiente 3D navigabile è stato forte fin dagli albori degli home computer dove una forte dose d'immaginazione permetteva ai ragazzini dell'epoca di vedere un castello in 5 parallelepipedi, e mondi fantastici in poche linee... Questo video illustra abbastanza bene ciò che intendo dire.

Quindi è possibile compiere un interessante viaggio partendo dal glorioso C=64 fino a giungere alle attuali tecnologie, soffermandoci maggiormente sull'iniziale evoluzione della grafica 3D in tempo reale.

Un'immagine come la seguente oggi risulta quasi incomprensibile:


Questa è infatti tratta da un primordiale gioco 3D facente uso della tecnica grafica chiamata wire frame (fil di ferro). E anche in movimento la sua visione non migliora tantissimo in quanto la struttura di un elementare poliedro in wire frame, rappresentato su uno schermo bidimensionale (senza quindi una percezione di profondità), può essere vista in modo distorto o con un'orientazione falsata, e basta infatti osservare qualche secondo questa immagine per vederla "cambiare" da un cubo a un solido non simmetrico.

 
La grafica in wire frame era la più semplice, immediata e leggera soluzione in assoluto, essa infatti comportava il solo calcolo della posizione su schermo dei vertici di un poliedro mediante un algoritmo di facile programmazione basato sulle regole del disegno prospettico. Un oggetto 3D era definito quindi come l'insieme delle coordinate dei suoi vertici sapendo ad esempio che un cubo (8 vertici) avrebbe comportato il disegno di 12 linee spigoli.
Per ovviare a uno scarso senso di realismo venne successivamente introdotta la grafica poligonale solida, in cui le superfici degli oggetti 3D venivano "riempite" e rappresentate con dei quadrilateri o triangoli bitmap in 2D, disegnati in modo da nascondere all'osservatore le facce dietro a quelle immediatamente visibili...




Come si vede nonostante la risoluzione e il numero di colori restasse invariato trattandosi della medesima macchina, il C=64, l'immagine appare più chiara e comprensibile. Il prezzo da pagare era però la notevole lentezza dell'intero processo di rendering, infatti con un processore di circa 1Mhz era possibile sperare in un frame rate tra 1 e 2 fps... una tragedia si potrebbe pensare oggi, ed invece essendo a quel tempo delle tecniche nuove e moderne lasciavano sbalorditi indipendentemente dalla loro lentezza, ed era possibile giocarci tranquillamente.
Per tanto il carico del lavoro in questo genere di elaborazione prospettica di un "mondo" tridimensionale gravava prevalentemente sull'unica componente del computer deputata ad effettuare i calcoli necessari, la CPU.

Con il passaggio ai 16 bit di Amiga e alla famiglia di Cpu Motorola 68000 con un clock di 7Mhz si iniziò a vedere una grafica 3D molto più efficace e dettagliata, grazie anche all'ottimizzazione delle varie tecniche fino ad allora studiate e all'unione della grafica poligonale con i classici Sprite e Bitmap gestiti dai coprocessori (Video 1, Video 2)

Quindi tra gli obiettivi raggiunti grazie alle nuove tecnologie introdotte da Amiga, avevamo un frame rate più alto, un maggior dettaglio, e l'inizio di una fusione tra Grafica 3D e Bitmap che avrebbe da li a qualche anno creato una svolta epocale. Infatti negli anni successivi il crescente interesse per questo tipo di giochi rispetto ai classici 2D ancora dominanti, trovò il supporto di Cpu sempre più potenti... sino a veder nascere delle schede di espansione appositamente progettate per l'accelerazione grafica 3D, segnando così l'esordio di quel binario evolutivo che avrebbe condotto direttamente a quello che oggi ben conosciamo.

Per aumentare il dettaglio dei modelli e dell'ambiente 3D in grafica poligonale solida non si pensò solo ad incrementarne la complessità con un numero maggiore sia di vertici che delle relative superfici (poligoni), ma iniziarono a saltar fuori una serie di soluzioni ingegnose e molto diverse tra loro.
Un primo passo fu quello d'introdurre una fonte luminosa e definire il colore delle superfici degli oggetti in grafica poligonale solida anche in considerazione di questo nuovo parametro (Video)

In seguito all'introduzione di semplici sistemi d'illuminazione si adottò anche un algoritmo più complesso e d'effetto per arrotondare gli spigoli dei modelli 3D conferendo ad essi un'ombreggiatura/sfumatura abbastanza realistica, chiamata Gouraud Shading:


Una diversa evoluzione ma di più grande impatto fu infine il texture mapping, tecnica con la quale ai poligoni veniva "cucita" un'immagine 2D (texture)  e quindi mostrata coerentemente in prospettiva dando l'illusione di un dettaglio molto superiore e fluidamente in moto.


Queste nuove tecnologie grafiche 3D in real time ebbero un'impennata evolutiva grazie soprattutto ai Pc X86, alle loro CPU più potenti e al loro sistema grafico Vga che adottava una modalità Chunky diversa da quella Planar di Amiga (più dispendiosa per questo genere di lavoro...in rete esistono varie e dettagliate spiegazioni tecniche sull'argomento).
Quindi la mancata introduzione di un nuovo chipset, che era comunque in progettazione da C=, tagliò notevolmente le gambe ad Amiga... che tuttavia per alcuni anni, grazie all'ausilio di schede acceleratrici con processori 68k più potenti, ha comunque potuto godere di alcuni titoli 3D molto famosi tra gli ex amighisti come Alien Breed 3D e Breathless; ma niente di lontanamente paragonabile alla rivoluzione che ormai era in atto sia sui Pc che nelle Console da gioco casalinghe (Saturn, Psx, N64).
L'inizio di una deriva tecnologica dovuta alla mancanza di un casa madre comportò per Amiga l'immediata perdita del ruolo, economicamente cruciale, di piattaforma simbolo per il gaming e quindi la migrazione di gran parte di utenza (e soprattutto sviluppatori) verso altri lidi. La successiva possibilità di poter montare anche su Amiga delle schede grafiche e Cpu PPC e nonché integrando nel sistema operativo AmigaOs 3.x opportuni driver e routine software per sfruttarne l'accelerazione 3D, non servì a colmare un Gap che al contrario aumentava costantemente sino a divenire rapidamente abissale.

L'emulazione è il metodo che più consiglio per esplorare oggi il 3D più avanzato programmato per Amiga, e in particolar modo l'emulatore gratuito per Windows WinUae che grazie a una compilazione Jit emula una Cpu 68k diverse decine di volte più veloce dell'esecuzione reale sulle cpu 68k più potenti come il 68060.
Dove le macchine C= si arrestarono iniziò quindi una rapidissima rincorsa tecnologica all'effetto grafico 3D più realistico e all'hardware più potente, fino all'introduzione del pixel shader e a un resa finale tendente al fotorealismo come quella dei videogiochi attuali.

domenica 8 maggio 2011

Pinocchio Cyberpunk (informatica vintage)

Dopo le ultimissime news riguardanti l'avviata produzione in serie della prima macchina Commodore da 17 anni a questa parte... mi concedo un post funambolico per riassumere alcuni concetti già espressi e introdurne di nuovi.
Avrete notato lo strano titolo dell'argomento di oggi, che parodia il Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive) dello scrittore W. Gibson, il quale con i suoi racconti e romanzi introdusse negli anni 80 la profetica visione di un futuro schizofrenico diviso tra la realtà tangibile e quella virtuale.
Personalmente trovo emblematica una frase del capolavoro cinematografico Cyberpunk Blade Runner del 1982 (toh...anno del primo Commodore 64), in cui il bio ingegnere J.F. Sebastian incontrando il replicante Roy Batty, stupito dalla sua magnificenza gli chiese: "Fammi vedere cosa sai fare... ", ricevendo per risposta "ma noi non siamo dei computer... ".
All'epoca, infatti, dai personal o micro computer che iniziavano a entrare nelle case di molti nuclei familiari, si chiedeva solo una cosa... di stupire.
Al giorno d'oggi molte cose sono cambiate e un computer nella maggior parte dei casi è visto come un terminale, un accesso al web o uno strumento per comunicare. Il Pc è molto più simile a un elettrodomestico che a quel "magico" prodotto tecnologico di un tempo.
A suscitare curiosità interesse e meraviglia oggi sono altri tipi di computer, i Tablet, gli smartphone, le console portatili e casalinghe.
Certo, si sa che l'appetito vien mangiando e per quanto riguarda i potenti e versatili sistemi desktop, le vere perle informatiche oggi sono i loro potenti software; è possibile acquistare un computer per le solite attività nel web o office per poi, successivamente, interessarsi a quanto un qualsiasi computer moderno, come ad esempio i Notebook, offrono in termini di potenza anche nella fascia media, cioè delle piccole workstation multicore 64bit con tantissima ram e scheda video dedicata, fino a qualche anno fa qualità molto costose, ma ora magicamente alla portata di tutti.
Ma in questo post del blog, anziché sfociare nell'Hitech preferisco lanciarmi in un'incursione nell'opposta direzione...
Nell'immaginario cyberpunk una figura romantica...notare che il romanzo manifesto culturale di questo genere fantascientifico "Neuromacer" unisce volutamente Neuro con Romancer... è quella del popolo anarchico e sovversivo dei Low Tech; che lottano con mezzi di fortuna combinando tecnologie obsolete ad armi letali di attacco al cyberspace.
Credo che a questa figura s'ispiri nella forma (non di certo nella sostanza) una subcultura vintage legata a una visione radicalmente retrò della tecnologia, parzialmente legata e omaggiante le vecchie glorie passate anni 80, sia 8 che 16 bit...
Molti di loro, credo alcuni anche involontariamente, sono capaci anche di realizzare delle straordinarie opere tecnico informatiche (di cui molte italiane):


Ecco un rifacimento da ZERO con soli componenti elettronici in commercio, dello ZX spectrum, l'8 bit rivalissimo del C=64; un lavoro assolutamente degno di nota





Un bellissimo C=64 laptop!






Case minimalista ispirato all'A500 che liberamente interpreto come un'opera artistica rappresentante un ipotetico spartano e robusto computer Steampunk anni 60 in stile sovietico...



Queste immagini definiscono un concetto a metà strada tra il moderno e il vintage: il Computer Artigianale. Esistono anche esempi più complessi di computer artigianali legati alla deriva amighista degli anni 2000, PowerPc, basati su attuali schede embedded per uso industriale modificate e adattate (a dire il vero un po' in modo forzato...) a sistemi desktop, ma essendo queste una diversamente curiosa realtà ibrida anch'essa né moderna né Vintage, e a mio parere simile al Pinocchio bugiardo del buon Mastro Geppetto, non ho interesse alcuno a trattarli in questo Blog*.
Concludo ricordando che gli originali Commodore erano comunque prodotti industriali per il mercato informatico, ed evidentemente da lì' è necessario ripartire :-)
Quando verranno pubblicati i primi progetti per l'Amiga All in One della nuova Commodore, avrò modo di parlare anche del Design(quello vero...) storico delle macchine Commodore 64 e i successivi Commodore Amiga...

(*) Approfondimenti nella scheda Controinformazione

domenica 24 aprile 2011

L'altra faccia della medaglia... quella creativa!



L'ulteriore naturale conseguenza delle notevoli capacità grafiche dei computer Commodore Amiga furono senz'altro i vari software e pacchetti grafici che essa poteva vantare. Sovente i fan di una celebre casa di computer divenuta negli ultimi anni la più ricercata in ambito grafico, arrivano ad affermare che tale casa (Apple) "inventò" la computer grafica.
Credo che coloro ignorino involontariamente (dato che spesso si tratta di giovanissimi) che fu Amiga la culla di certi strumenti grafici e di animazione digitale, le cui moderne evoluzioni godono oggi di un'ampia utenza.

Nell'odierno panorama dei software grafici, i più utilizzati sono quelli di fotoritocco e paint; seguono poi i programmi di video editing e digital video (basta considerare quanto siano amate e vendute le camere e fotocamere digitali); e infine per chi ha determinate esigenze e passioni arriviamo alla grafica vettoriale e alla computer grafica 3D.

Per quel che riguarda la questione di quale sistema operativo o quale macchina sia più adatta alla grafica, direi che intervengono due fattori, uno soggettivo e uno oggettivo, quest'ultimo è senz'altro la potenza hardware assolutamente necessaria per fare tutto più fluidamente, meglio e in minor tempo possibile, massimizzando di conseguenza la produttività sia in ambito amatoriale, che ovviamente professionale.

(Le workstation grafiche più costose oltre al fattore "potenza" hanno anche altre pregi, come una componentistica di maggior qualità e driver video altamente ottimizzati, il tutto per una maggiore stabilità del sistema)

Il fattore soggettivo invece è spesso alla base del fenomeno ricorrente del fan boy... cioè di colui che fa del sistema operativo quotidianamente utilizzato o la macchina ad esso dedicata un oggetto di fede semi religiosa, che lo induce ad avere atteggiamenti integralisti che inevitabilmente culmineranno in drammatiche flame war nei vari forum e luoghi virtuali dove si discute d'informatica.
Molto più semplicemente mi limiterò a considerare che chiunque si trovi produttivo con un Os e/o con un particolare software ne sarà di conseguenza ovviamente soddisfatto, e difficilmente un sistema operativo alternativo (dove per altro quasi sempre sono disponibili i medesimi software, o ottime alternative open source) potrebbe convincerlo a sostenere nuove inutili spese... l'utenza ormai è suddivisa a livello mondiale nei 3 sistemi operativi maggiormente diffusi, windows, Osx e Linux, e sta bene dov'è senza più problemi di scambio dati con qualsiasi altro computer ed os, grazie a una serie di standard software ormai ben cementati (almeno negli ambiti più comuni).

Capita anche che alcuni soggetti le cui necessità informatiche sono limitate ad un semplice uso office  e navigazione web, tendono a considerare inutilmente eccessiva l'evoluzione raggiunta dall'hardware mainstream (contro il quale a volte si scagliano con deliranti pseudo-argomentazioni simil-talebane... ebbene si, esiste anche gente del genere...), e il tutto solo perchè costoro non hanno negli anni sviluppato la capacità di trarne vantaggio alcuno.

Concludendo: software grafici originali per Amiga come Deluxe Paint, Imagine, Real 3d, Cinema4D, Lightwave, avevano già  decenni fa le caratteristiche base dei software moderni di fotoritocco, animazione(2D e 3D) e anche montaggio video e titolazione (per cui Amiga divenne molto famosa e impiegata nel mondo delle tv commerciali).

Come non notare che certi nomi, oggi dei colossi, erano nati su Amiga?

Quindi, chi è che avrebbe inventato la computer grafica? :-)

Chiaramente il meglio, o l'elite dell'utenza originaria Amiga (che non la sfruttava esclusivamente a mo' di console, cioè inserisci il disco e gioca...) oggi è felicemente approdata su computer moderni traendo estrema soddisfazione (anche professionale) dai frutti di decenni di evoluzione informatica.

In quest'ottica, e seguendo questa linea di pensiero, nel dicembre del 2010, nel sito della nuova Commodore apparve una breve descrizione del sistema operativo da impiegare nelle loro nuove macchine...

"Unleash your creative potential with our new Commodore operating system, a distinctive, attractive, advanced and stable operating system experience, that will come pre-loaded with dozens of the latest and greatest productivity, creativity  and education software the open source world has to offer. Featuring dozens of exciting 3D games, the latest web browsing technology, a Microsoft Word compatible Office Suite, advanced graphical manipulation programs, 3D ray tracing software, advanced software development tools and languages, photo and movie editing and sound and music composition programs, there is no task too big or too small for a Commodore or AMIGA to accomplish"

Si capì subito che tale sistema operativo non poteva che essere basato su linux; dato che come abbiamo già discusso è palesemente chiaro il non senso del dover reinventare la ruota, quando invece si rende necessario per gli amighisti anche di vecchia data, taluni intrappolati in una realtà cosiddetta next gen  Amigaos 4.x, deludente e ormai da considerarsi fallimentare, un nuovo assetto mentale.

Leggendo il forum di Commodore usa, traspare chiaramente quanto lo staff di Commodore sia particolarmente innamorato di Amiga classic. Questo lascia ben sperare che nell'ormai significativo tempo intercorso dall'annuncio, si riesca infine a battezzare un Os con un'identità Amiga, non solo estetica o di facciata(che già accontenterebbe la stragrande maggioranza degli ex amighisti nostalgici) ma che penetri anche abbastanza in fondo da convincere anche una parte dell'assoluta minoranza che attualmente si mantiene critica e diffidente sul progetto Amiga della Commodore...

La notizia, ovviamente ha fatto subito capolino nel mondo Linux suscitando una certa curiosità, e da alcuni perfino salutata con entusiasmo in quanto l'ingresso e la rinascita di un grosso nome come Commodore in quell'ambiente e potrebbe solo portare dei benefici... ad esempio un altro attuale partner della Commodore, e nome che rievoca antichi splendori, è la Newtek produttrice del noto software Lightwave 3D... 
Newtek potrebbe supportare completamente anche il Commodore os e Linux? Pare di si...
E chi altri potrebbero interessarsi a Linux e a Commodore?
Tutto dipenderà dalla fetta di mercato che Commodore saprà conquistare, ovviamente.

Intanto eccovi un bellissimo pezzo dei Muse, anno 2006, il cui video ufficiale è stato realizzato con Lightwave 3D:)

Ps... il sistema operativo amiga, era l'amigaos; ed il suo desktop era chiamato "workbench", attualmente i diritti su questi nomi sono in mano a terzi, ma potrebbero tornare a riunirsi con il marchio commodore e amiga molto presto...




mercoledì 20 aprile 2011

Commodore 64




Il giorno 5 del corrente mese una notizia molto particolare ha iniziato a diffondersi per il web a tamburo battente arrivando a compiere il giro del mondo in poche ore: 

Signori, il Commodore 64 è tornato.

Per rendervi conto delle dimensioni del "fenomeno" andate pure nel sito di qualsiasi prestigiosa testata giornalistica sia nazionale che mondiale e cercate "Commodore usa" o "Commodore 64". Io non aggiungo altro... una cosa mai vista.
Tutta la cultura pop degli anni 80 non può che avere un notevole potere nostalgico per coloro che hanno vissuto in quegli anni straordinari la propria infanzia o adolescenza, o in ogni caso la propria giovinezza.
Le indiscusse star tecnologiche dell'epoca furono senz'altro il Commodore 64  e i Commodore Amiga.
Nonostante il succedersi impietoso degli anni, non sono mai mancati sia nel web che fuori, numerosi ritrovi per discutere con passione di questi meravigliosi oggetti, ed è certo che nell'arco del 2010/11 si è registrato un'indiscutibile e palese esplosione d'interesse virale per l'elettronica e l'informatica Vintage... siamo dinanzi a un piccolo boom.
"Retropc"  e "Retrogame" sono diventati termini piuttosto diffusi con intere schiere di appassionati in costante aumento. Ad alimentare il fenomeno sono stati anche oggetti moderni quali ad esempio l'iphone della Apple che con successo ha riproposto emulatori Amiga e Commodore 64 fino a vari remake dei loro giochi più famosi.
Mancava ormai esclusivamente un evento di taratura planetaria per elevare e consacrare definitivamente questo fenomeno culturale, ormai maturo, al fine di sdoganarlo alle masse, e magari anche per guadagnarci su... why not?
Ebbene, questo evento è  accaduto.
In passato operazioni nostalgia in un certo senso simili a questa della commodore, e con il medesimo nome (ma non condotte con la medesima dovizia che ora andremo ad esaminare) hanno fallito, evidentemente era ancora troppo presto, e i marchi Commodore e Amiga giacevano di fatto praticamente in disuso.
Barry Altman, presidente della Commodore usa, ha dichiarato: "ci sembrava impossibile che nessuno ci avesse pensato..."
Eh si...qualcuno, per altro in ballo nella scena Amiga non ci ha proprio pensato, beh... ma a chi importa ormai? :-)

E allora, in buona sostanza, perché ci si è esaltati o dovremmo esaltarci tanto per questo Commodore 64?
Iniziamo subito con il confermare l'ovvia impressione che si ha dopo averlo visto per la prima volta.
Al suo interno c'è un normale PC paragonabile ai netbook di fascia alta;

PROCESSOR:Intel Atom D525 1.80GHz (Formerly Pineview-D)
CHIPSET:Intel NM10 (Formerly Tiger Point)
Next-Generation NVIDIA ION Graphics (ION2)
MEMORY:2 x DDR2 667/800 Single Channel DIMM slots (up to 4 GB)
GRAPHICS:Next-Generation NVIDIA ION Graphics Processor

Fermiamoci qui... e prima di continuare l'analisi dell'oggetto esaminiamo subito alcune aziende partner della Commodore, che evidentemente in qualche modo e nei limiti di ovvi accordi economici, si sono sentiti di poter aiutare C=Usa nella sua (apparentemente) strampalata impresa:



Due grossi nomi saltano immediatamente all'occhio (parlerò degli altri partner a tempo debito):

Disney e Motorola.

Come avete visto la promozione iniziale del commodore 64 è legata alla la pubblicazione Home Video di Tron Legacy della Disney, esattamente come avvenne al lancio dell'originale Commodore 64 nel lontano 1982 con Tron. Facile immaginare come questo abbia, e molto, contribuito alla clamorosa deflagrazione della notizia.
Il nome Disney appariva tra gli altri in un famosissimo software di Animazione per Amiga...assolutamente impressionante all'epoca in cui venne pubblicato: Video (e qui oso una personalissima considerazione, non potrei mai definire niente oggi "ufficialmente" Amiga se slegata e lontana da tecnologie e capacità grafiche di un certo livello)
Veniamo quindi alla Motorola, nome certamente fondamentale  per la storia della Commodore in quanto nota casa produttrice dei cervelli delle macchine Amiga con la famiglia di microprocessori Motorola 68000..
La Motorola pare essere intervenuta pesantemente nell'ambito della produzione della parte Made in Usa di questi nuovi Commodore 64, cioè il case...
Confesso che ad un'impressione iniziale si può facilmente cedere alla superficiale convinzione che non ci sia nulla di speciale nella realizzazione di questo case il cui scopo per altro è quello di ospitare una comune motherboard itx oltre ovviamente l'hard disk e il lettore bluray; molti sedicenti amanti di Amiga (e per proprietà transitiva di tutte le macchine Commodore) ancora oggi sostengono che ciò sia qualcosa di volgare, banale e realizzabile senza particolare passione.... ma non è esattamente così, sempre Altman dichiara:

"The only way to create exact original color was to take the original piece and have it spectrograph analyzed, in infrared and visual light spectrum and beyond," he said. "The cost was atrocious, and the cost of the chemical dye is even sicker."

Cioè l'operazione stessa di riconoscimento del colore originale del Commodore 64 al fine di replicarlo in serie, si è rivelata terribilmente costosa e possibile solo con metodi che caratterizzano aziende di assoluto livello.
Un appassionato utente italiano di macchine Commodore originali (che qui approfitto per salutare), Amiga sia classic che Ng si è sentito di dichiarare;

"Il Pantone arriverebbe dopo il RAL e sono comunque tinte, c'è qualcosa ancora... Immagina un grande MasterMind di polveri colorate da miscelare, si registra tutto e si va per prove che si verificano come errate solo quando la plastica e la miscela di colore (già liquida) sono una cosa solida. E poi daccapo finché, avvicinandosi sempre più, si trova l'Eureka. Standardizzate miscela e quantità (perciò si registrava tutto), si trovano poi tutte le tinte esatte.
Potevano usare mille modi più scrauti ed economici (sai quelle robe: "massì, grossomodo..") per scegliere il colore della scocca, invece hanno fatto tutte le analisi scientifiche possibili per poi ritrovarlo. Fa quasi paura pensare quanti soldi possa costare tutto questo procedimento..."

A tutto ciò aggiungiamo che un altro tratto d'interesse del Commodore 64 è la realizzazione di una tastiera simile (non identica per ovvi motivi) all'originale è nonché al tempo stesso utile per un suo uso moderno.

Commodore ha anche messo il vendita il solo case e tastiera, al prezzo di 250$... il prezzo certamente alto(e che per forza di cose renderà i modelli completi anch'essi molto costosi rispetto all'hw effettivamente utilizzato) per quanto visto direi che risulta abbastanza giustificato.
Ma non è detto che quando la produzione raggiungerà il suo finale regime(si parla di una capacità produttiva quantificabile in 20k unità al mese), il prezzo non possa scendere.
Veniamo al lato software, il Commodore 64 verrà venduto con installato la distro linux ubuntu... almeno fino a che C=Usa non completerà i suoi lavori sul CommodoreOS, presumibilmente una modifica della distro stessa per garantire un'esperienza di lavoro con le nuove macchine Commodore, e sopratutto l'imminente famiglia di Commodore Amiga, piacevole quanto l'originale, ma dannatamente potente in termini di software disponibile (Open Source).
Mi piacerebbe poter dire di più su questo Commodore Os, che ritengo un punto cruciale del progetto finale di Commodore Usa...ma in pratica nulla ancora è stato mostrato e ben poco è certo, a parte un cuore Linux, e che offrirà una modalità emulazione del C=64 originale in modo assolutamente immediato e semplice.
Si attendono comunque notizie a breve...

C=Usa non ha celato fin dal principio l'intenzione di far rivivere Amiga, e di riunire il marchio Commodore con Amiga...definitivamente. Dopo mesi di riflessioni, sono giunto alla consapevolezza che la via da essi intrapresa era l'unica realmente praticabile e con un possibile successo in fondo ad essa. Una sola via tra vari binari morti (come ad esempio l'uso di Cpu PPC, per fortuna scartato a priori)
Molti osservatori, tecnici, programmatori, perfino ingegneri che lavorarono direttamente all'originale Amiga ritengono che oggi essa sarebbe "dentro" un PC X86 costruito l'hardware mainstream... quindi credo che la distanza tra questi futuri Amiga e la mancata reale evoluzione di Amiga, vada colmata nei particolari, e anche nel dar luce ad un Os (si, anche linux se necessario...)degno, e quindi infine il tutto ben marchiato con le parole magiche.
La scelta Intel Nvidia è stata effettuata anche con un occhio di riguardo al sistema operativo Aros, ormai da un decennio soluzione x86 per i nostalgici Amiga, che essendo open source potrebbe raggiungere pian piano anche un ruolo centrale per la Commodore... oltre che conquistare persino i cloni amiga classic (che qui non tratteremo).

Voi da che parte state? Meglio che Amiga riposi definitivamente in pace... o che torni a prendere a dolorosissimi calci in c... gli avversari, costi quel che costi? Ricominciando dal Commodore 64...ovviamente.