venerdì 13 dicembre 2013

Google resuscita l'Amiga 500




Il titolo del post è di quelli altisonanti, ma alla fine per chiunque conosca l'emulazione Amiga non si tratterà certo di una gran notizia. Tutti gli altri potranno invece godersi qualche minuto di autentica nostalgia smanettando con il Workbench, cioè l'antico sistema operativo dei computer Commodore Amiga, che circa 25 anni fa era un o.s a dir poco all'avanguardia. 
Lo sviluppatore Google Christian Stefansen ha infatti portato l'emulatore UAE (oggi: Universal Amiga Emulator, ma in origine: Unusable Amiga Emulator), cioè ben 400 mila linee di codice, sul Portable Native Client (PNaCl) integrato nel noto browser Google Chrome.
Tutto ciò con la benedizione di Cloanto (storica azienda italiana produttrice del mitico Personal Paint) in possesso dei diritti sull'emulazione Amiga a scopo commerciale, inclusa la necessaria rom Kickstart 1.3.
Parliamo infatti della versione Workbench 1.3, risalente all'Amiga 500, probabilmente l'unico modello C=Amiga che abbia avuto un successo parzialmente paragonabile a quello clamoroso ed inarrivabile del C=64.
Non vi resta dunque che indirizzare il vostro browser Chrome qui, per rivedere il classico Workbench Amiga, oltre a poter emulare qualsiasi gioco (formato adf) a patto di caricare una rom kickstart (1.x/2.x)  o acquistando a prezzo minore di un caffè l'estensione Chrome cloanto Amiga Forever essential



Le opzioni sono piuttosto semplici e non avrete alcun problema a godervi rapidamente un Amiga emulato in modo preciso e fluido.
Come spesso accade per tutte le reminiscenze nostalgiche riguardanti casa Commodore, questa notizia ha girato i principali portali mondiali dedicati alla tecnologia ed informatica, insieme a tantissimi blog e siti dedicati al retrocomputing. 

A questo punto ci sentiamo di porre la seguente domanda (in realtà più un appello disperato) al colosso di Mountain View:

Cara Google, perché non acquistare direttamente tutto il cucuzzaro di marchi e proprietà intellettuali Commodore ed Amiga, ridando lustro a questa mai dimenticata fetta della storia informatica?




1 commento: