E' gradita notizia di questi giorni (post aggiornato al 11/4) che l'autore di nazionalità francese del famoso Flashback: The Quest for Identity, titolo impresso a fuoco nella memoria degli Amighisti, sta sviluppando un moderno remake dell'antico capolavoro con a disposizione un budget di 300 mila euro e del quale al momento abbiamo il primo trailer ufficiale
Molto interessante... ma chiaramente non è proprio il motivo per cui ho deciso di pubblicare un intero post a tale notizia. A spingermi in questa piccola retrospettiva (non la prima presente nel blog) è stata la confusione esistente non solo in merito all'originale Flashback, ma su buona parte della produzione della storica Delphine Software che tra gli altri annovera il celeberrimo Another World .
Sono esistite negli anni 80/90 una serie di avventure prodotte dalla Delphine sotto il nome Cinematique, si trattava di giochi basati sull'esaltazione dell'elemento cinematografico e quindi aventi delle trame avvincenti, una vera e propria regia per le cut scene, più l'utilizzo di tecnologie grafiche via via sempre più avanzate (Praticamente un sistema che possiamo considerare come il prototipo del videogioco moderno)
Il maggior esponente di questa serie è senza dubbio il mitico Another World, che la critica tende a considerar uno tra i più belli e importanti giochi dell'intera storia dei videogames, cioè una storia lunga oltre trent'anni.
Di Another world si sa praticamente tutto: lo sviluppo del gioco ad opera di Eric Chahi, all'epoca già autore dell'avventura grafica Future Wars, avvenne su un comune Amiga 500 dove il gioco nel '91 ebbe un successo tanto enorme che ne determino la successiva trasposizione su praticamente ogni piattaforma videoludica esistente in quegli anni.
Lo stesso Flashback... che con Another World ha in comune la sola appartenenza alla serie cinematique e dunque l'impiego di un motore grafico discendente da quello di Another World... benché non sappiamo con certezza se si trattasse di un gioco sviluppato originariamente su Amiga (ma molti indizi lo lasciano presumere), venne pubblicato anch'esso per tutti i sistemi dell'epoca divenendo un altro enorme successo commerciale e di critica (d'altronde non staremmo qui a parlarne se ciò non fosse vero).
La confusione nasce dal fatto che già molti all'epoca consideravano Flashback come una sorta di seguito di Another World a causa di un'impostazione per certi versi simile e una grafica strettamente imparentata con quella del capolavoro di Chahi.
Il seguito di Another World in realtà esiste ed è stato prodotto per il solo Sega Mega CD nel '94 ed intitolato "Heart of the Alien". Tuttavia esso pur sviluppando la propria trama esattamente a partire dalla conclusione di A.W, con una grafica identica e persino con le stesse location, non è stato concepito dall'autore originale di Another World e resta quindi una mera operazione commerciale, per quanto magari gradevole.
Heart of Alien |
A complicare la situazione c'è un secondo capolavoro di Eric Chahi, dal titolo molto simile a Heart of the Alien (seguito ufficiale di A.W) che non ha niente a che vedere con Another World a livello di trama ed ambientazione, ma che più di tutti merita il titolo di erede spirituale:
Un gioco non in grado di replicare il successo di Another World in quanto uscito molti anni dopo nel '98 su Playstation che non era certo avara di capolavori, ma nonostante ciò Heart of Darkness offriva uno spettacolo decisamente interessante e di altissimo livello nonché assolutamente degno del precedente gioco di Chahi. Unica pecca forse la difficoltà mal calibrata... Potete rigiocarlo tranquillamente su emulatore (qui su C=OS/Linux) o su Playstation 2 - 3, come anche nativo per Pc Windows.
Per concludere è bene accennare anche all'esistenza di un seguito di Flashback sempre su Playstation, intitolato Fade to Black, pubblicato nel 1996. Stavolta l'autore è lo stesso di Flashback (e dell'imminente remake), il gioco è uno dei primi esempi in assoluto di avventure in terza persona dentro un mondo tridimensionale elaborato in real time, purtroppo ricco d'imperfezioni grafiche oltre che di veri e propri bug, risulta parzialmente compromesso da una giocabilità non proprio eccelsa...