venerdì 2 settembre 2011

Un anno di nuova storia Commodore (Analisi)


Proprio in questi giorni cade l’anniversario dell’acquisizione da parte di Commodore Usa dei diritti per produrre una moderna linea di personal computer sotto i gloriosi marchi Commodore e Amiga.
Il blog che state leggendo, di cui questo post serve anche da riepilogo, nasce immediatamente dopo la svolta del 5 Aprile 2011 cioè esattamente quando questo progetto ha iniziato a mostrare dei tratti, e delle ripercussioni, davvero interessanti.
Lo spot relativo al lancio della promozione incrociata con l’edizione Bluray del secondo capitolo di Tron della Disney, aveva infatti raggiunto in poche settimane ben centomila visite (video poi reso non elencato su Youtube credo in base ad accordi contrattuali), aprendo così una partnership tra i due nomi ancora visibile nei rispettivi siti…



Già da alcuni mesi antecedenti al lancio del nuovo Commodore 64, la notizia di un remake sembrava avere interessato varie testate giornalistiche del mondo, ma in effetti niente lasciava presagire questo:

BBC&The Guardian: C64 Lives AGAIN
New York Times: The New C64, Updated With Its Old Exterior
Libèration:Le C64 revient
The Washington Post: Meet the new Commodore 64
TIME: Beige is Back:The C64 and its Amazing Keyboard Return
Wall Street Journal: Commodore 64: Welcome Back, Old Friend

e poi la CNN



Una visibilità assolutamente non ordinaria e certamente non ottenibile da nessuna piccola azienda al mondo, quale era ed ancora è Commodore USA, e che pone così in assoluto rilievo sia l'idea imprenditoriale che c'è dietro nonché il peso del marchio in se.
Analizziamo ad un anno dai primissimi annunci, con lo strumento "Sequenza Temporale" di Google, l'andamento delle notizie e delle discussioni prodotte intorno alla voce "Commodore Computer" nella storia:


e quindi "Commodore Amiga":

Si vede subito quale sia stato l'effetto dell'impresa di Commodore Usa con la risalita degli anni 2010 e 2011, cioè quello di sottrarre, appena in tempo, nomi quali Commodore ed Amiga dal loro definitivo oblio. Uno spreco che sarebbe stato sinceramente imperdonabile e commercialmente incomprensibile.
Questi Computer erano infatti fino al 2010 di esclusivo interesse per una platea di amanti del retropc, senza così poter contare su nessuna realtà commerciale dal pur minimo rilievo (leggere controinformazione per saperne di più).
Chiaramente questa operazione non a tutti piace, è naturale. C'è chi ritiene che i marchi dovevano giacere esattamente nel passato e non cedere il passo ad attività commerciali moderne considerate eccessivamente speculative.
Tuttavia ho riscontrato che una parte significativa e in crescita dei lettori di questo Blog sono utenti Apple; buona anche la percentuale di visitatori con Sistema operativo Linux (OS come ben noto parte integrante del progetto di Commodore Usa).
Evidentemente ciò è anche un effetto di come questa impresa abbia dei punti in comune con la storia recente della Apple, e finisce così per sfiorare le corde di una particolare sensibilità permeante l'informatica moderna e connessa a questioni sia estetiche che di marchio oltre che ovviamente di garantità e moderna funzionalità.
Infatti il cruciale switch di Apple che realizzò un rapido e netto trasloco dall'architettura hardware PowerPC a quella X86 di Intel, fu un distacco concettualmente simile (anche se di superiore complessità e qualità) a quello operato dalle macchine di C=USA nei riguardi della deriva PPC Amiga seguente al fallimento Commodore del 1994 e che tutt'oggi interessa una piccola comunità amante del Vintage e del sistema operativo AmigaOS 4.1.3 (poche centinaia di persone al mondo tra miliardi di individui informatizzati).

Andando invece a ritroso nel tempo, partendo dal  fin qui discusso 5 Aprile 2011, scoveremo un annuncio di Commodore Usa risalente al Dicembre 2010 che introduceva il sistema operativo da adottare nei loro computer, annuncio che sostanzialmente parlava di un ambiente desktop dal sapore sia nostalgico che moderno, con tanto software disponibile come ad esempio grafica 2D/3D, Office, Internet etc etc. Si capì subito che era loro intenzione mettere mano a una distro Linux per adattarla ai propri scopi.
E' stato anche più volte e in più occasioni affermato dallo staff di Commodore Usa che sono avvenuti dei contatti con i rispettivi Team dei tre sistemi operativi detti di "nicchia" della travagliata scena Amiga, cioè: Aros, Morphos e AmigaOS.
L'ipotesi più verosimile a mio parere (ma senza essere basata su alcun reale fondamento o dato a mia conoscenza) è che tale collaborazione non avrebbe potuto in ogni caso valicare i limiti dello sviluppo di un Desktop Environment per una qualche nota distro Linux, volta ad essere un'evoluzione estetico-funzionale dell'originale Workbench Amiga. Ed è più che probabile che siano anche intervenuti degli ostacoli di natura legale non ancora sormontabili.
Quindi, dal nulla di fatto di questi contatti, è iniziato lo sviluppo interno del cosiddetto CommodoreOS, infine tramutatosi in Linux Mint Commodore Edition (MCE) che verrà proposto, stando a recenti dichiarazioni, in due diverse soluzioni: la prima basata sulla corrente main release Mint 11 Katya da preinstallare nelle macchine Commodore, la seconda più orientata al multimedia, gaming e software creativo, sviluppata su Mint 10 Julia (in pratica l'originario Commodore OS), che ancora non è noto se verrà fornita in un secondo DVD o liberamente scaricabile.
I soliti ambienti di disinformazione vicini ad AmigaOS hanno dipinto la situazione come un passo indietro o addirittura l'abbandono del progetto C=OS, nulla di più lontano dal vero.

D'altronde il tempo delle incertezze e delle chiacchiere volge rapidamente al termine, e dopo l'exploit clamoroso del C64x presto si potranno toccare con mano i risultati completi della prima fase commerciale del nuovo corso Commodore; e avviare finalmente una nuova stagione per Amiga.

sabato 27 agosto 2011

Linux Mint Commodore Edition

Pare che il momento di svelare l'OS che accompagnerà ufficialmente le Macchine Commodore nella loro seconda fase commerciale, stia finalmente per giungere. In un comunicato sotto forma di lettera aperta alla comunità di persone interessate al nuovo corso Commodore, il CEO Barry Altman ha comunicato che la distro linux sulla quale è basato il desktop environment dal feeling retro-nostalgico del progetto noto fino a ora come CommodoreOS, attualmente in fase di beta testing, è proprio Linux Mint 11 che ricordo essere tratta da Ubuntu Natty di cui ad esempio utilizza gli stessi repository.


Quindi la scelta cade giustamente su una distro molto user friendly, che ha di recente accolto tutti quei fans di Ubuntu ai quali non è proprio andata giù la svolta di Unity.
Il CTO di Commodore che ha fin ora ha maggiormente trattato il tema del CommodoreOS, precisa che il progetto C=OS resterà, cosi come in precedenza, un modo per continuare a sperimentare le future variazioni alle distro Linux che C= adotterà nel tempo. Una sorta di nome in codice.
Tra le promesse iniziali di Commodore, oltre a un OS ricco di software e giochi, c'era anche una modalità di emulazione C64 e Amiga semplice ed appagante, e per tanto è stato annunciato un accordo con Cloanto che da anni cura le famosissime C64 e Amiga forever e che detiene tutti i diritti necessari alla loro commercializzazione*.



Per ora, e in attesa di conferme e ulteriori informazioni è tutto :-)


* La notizia dell'accordo, di cui si attendono conferme, ha attirato e non a caso l'attenzione di tanti appassionati Amiga, anche i più storici, in quanto potrebbe essere il primo esempio di "pezzi" sparsi che si ricollegano tra loro a scopo commerciale e in un mercato con numeri interessanti, di molto superiori alla "nicchia" AmigaOS, e ciò dopo l'aver già riunito tra loro Commodore e Amiga.
Che la via intrapresa da C=Usa si stia rapidamente rivelando proprio quella giusta?




martedì 16 agosto 2011

C=Usa e C=64x Tempo per le prime valutazioni



Seguendo il forum http://www.commodore-amiga.org/ è già possibile farsi un'idea precisa delle opinioni degli acquirenti del nuovo commodore 64, e anche dell'azienda produttrice chiamata a una verifica sul campo del loro piccolo gioiellino.

Procediamo quindi a un breve riassunto per chi non avesse seguito l'evoluzione dell'impresa targata Commodore, i modelli C64x inizialmente in vendita (vedremo che la situazione attualmente è cambiata) partivano dal solo Barebone, cioè case + tastiera + lettore multischede integrato, per arrivare a tre diverse soluzioni dotate di una scheda madre mini-itx con intel atom dual core e chipset nvidia ion2 (caratteristiche disponibili in fondo alla pagina del blog).
La versione più costosa, la ultimate, monta più memoria e un lettore bluray.
Quindi è facile immaginare che gli acquirenti si siano divisi in due categorie, la prima sicuramente di persone abituate ad assemblarsi il proprio Pc che acquista il Barebone, e la seconda invece di coloro che compra il computer completo.
Le qualità del C64x sono state ampiamente discusse in tanti post del blog, quindi preferisco concentrarmi in alcune piccole problematiche che sono sorte e le varie  soluzioni ad esse proposte...

Il primo problema riscontrato da alcuni acquirenti riguarda proprio il modello più costoso, C64x ultimate, e in particolare il lettore bluray in esso montato, ebbene sia il pulsante di eject che il led indicante l'attività del disco, in questi lettori prodotti da HP, non sono effettivamente reali, cioè non collegati all'elettronica del lettore e quindi ovviamente non funzionanti. Il lettore può essere così aperto solo via software (a mo' di Apple...) il che ha reso in alcuni casi problematica l'installazione del sistema operativo come Ubuntu o Windows, costringendo a ricorrere a un lettore cd esterno usb o ad altre soluzioni.
Alcuni acquirenti hanno infine deciso di sostituire il lettore stesso con un ulteriore propria spesa, rimuovendo anche il sigillo di garanzia del C64 che tiene valida la stessa.

Un altro problema riscontrato è stato nella temperatura di esercizio del sistema, oggettivamente alta, e benché tecnicamente non esista alcun rischio per il processore in questione il fastidio maggiore si è rivelato il rumore prodotto dalla velocità della ventola montata sul retro del C64 costantemente a regime.
In realtà questo problema non è stato riscontrato da tutti, ma ricordo che le spedizioni hanno in pratica coperto vari paesi del mondo e ovviamente non in tutti è estate :)
La soluzione è stata anche stavolta aprire il C64 (la cui apertura è per fortuna estremamente semplice e rapida) e aggiungere una piccola ventola sul dissipatore della scheda madre sostituendo la ventolina esistente sul retro con un modello più silenzioso. Quindi ricorrendo a una piccola spesa extra con rimozione del sigillo di garanzia.
CommodoreUSA ha assicurato per coloro in grado di far da se il mantenimento della garanzia, spedendo anche il materiale necessario al lavoro come ad esempio le ventole (alcuni utenti a dire il vero hanno risolto con una base raffreddante come quelle per notebook). Resta negli altri casi la possibilità di ricorrere direttamente all'assistenza.
Come lati negativi non c'è nient'altro da segnalare, e personalmente ritengo che C= si sia tutto sommato comportata bene e certamente avrà modo di imparare da questi piccoli errori.

Un po' tutte le recensioni degli utenti concordano invece sui lati positivi, come già detto ben noti da tempo su cui non mi soffermerò più di tanto:
- Estetica eccellente e gran lavoro nel riprodurre e adattare il c64 per un uso moderno
- Ottima qualità della tastiera che offre un feeling unico nel suo genere
- Semplice installazione di Ubuntu o Windows Seven con prestazioni soddisfacenti per il target del prodotto
Infine, dopo questa prima ondata di spedizioni (che si sappia almeno 20000 mila modelli) la Commodore ha smesso di proporre quello che era un prezzo di lancio, aumentando purtroppo il costo del barebone di 100$, che arriva così a 350$, e tenendo in vendita il solo modello Ultimate su base Atom/Ion (via quindi le soluzioni più vendute, cioè quelle intermedie e meno costose) e aggiungendo un nuovo modello Extreme dotato addirittura di un Intel i7 le cui spedizioni inizieranno a Settembre.
La fascia media dei Computer Commodore passa così alla linea Vic i5... attendendo ovviamente che la linea di punta Amiga spinga nuovamente il C64x a prezzi più abbordabili.
Per tutti i dettagli vi rimando al sito di C=


E ricordo che molti video e recensioni sono disponibili nella pagina Media del Blog.
Buone vacanze a tutti!



giovedì 4 agosto 2011

Segnalazioni varie...

Nelle ultime settimane in cui il lavoro di Commodore si è maggiormente concentrato sulla spedizione degli ordini, e dovevano essere davvero tanti, di reali news non ce ne sono state.
Ne approfitto quindi per alcune segnalazioni ricordando innanzitutto che è possibile interagire con il blog anche inviandomi  articoli critici sulle scena Amigaos, oppure eventuali vostre recensioni di prodotti CommodoreUSA appena acquistati, con foto o filmati al seguito:


Per chi avesse le necessarie competenze in ambito Linux e/o e per tutti gli sviluppatori è possibile contattare Commodore per proporsi come Beta tester e/o presentare i propri lavori:



Segnalo anche un bell'articolo in inglese sulla rinascita (e il senso oggi) di Commodore

Qui 


E infine il C=64x che sbarca in Giappone :)


lunedì 25 luglio 2011

26...

Giunge il ventiseiesimo anniversario dello storico personal computer Commodore Amiga, ed ecco qualche sfondo desktop per festeggiare :-)



mercoledì 20 luglio 2011

Chiamata generale a tutte le stazioni!

CQ CQ


Avendo appreso che le spedizioni dei preordini hanno finalmente raggiunto il pieno regime, chiedo ad eventuali acquirenti dei prodotti Commodore in ascolto di inviarmi le proprie impressioni generali (qualunque esse siano) e/o complete recensioni, che verrano eventualmente pubblicate (per intero) su una nuova pagina del blog espressamente dedicata agli utenti finali desiderosi di esprimersi.

Senza ovviamente dimenticarvi di allegare un bel po' di foto :)

martedì 12 luglio 2011

C=64x Prime prove su strada e confronto con l'originale

Prova del C64x Atom/Ion (a partire dal Dicembre 2011 C= ha messo in vendita il modello Extreme su piattaforma Intel i7)







Hardware & Case & Comparazione





venerdì 8 luglio 2011

Beta testing - CommodoreOS -



Di certo C=Usa non desidera mancare alla sua promessa d'inviare ai propri acquirenti l'atteso sistema operativo CommodoreOS 1.0, e infatti lancia una campagna di beta testing aperta a chiunque.
Il CTO di C=Usa ha comunicato nel forum ufficiale Commodore-Amiga che i lavori stanno lentamente arrivando al 100% e che quasi certamente il C=Os verrà liberamente distribuito come altre distro Linux.
Chiaramente i requisiti per partecipare al beta testing sono una buona conoscenza della lingua inglese, competenza in ambito linux, e il possedere Hardware non dissimile da quello venduto da C=Usa come il C=64 e la linea Vic.


Ottima la notizia di un Os in versione 1.0 distribuito liberamente, che oltre ad accelerare i tempi del beta testing potrebbe creare nel tempo una zona d'ombra di utenza C= quale utile laboratorio per sperimentare e creare magari soluzioni software interessanti (...a proposito sono ricercati anche sviluppatori)
Ricordo infatti che nella precisa road map di C=Usa il C=Os è un primo e importante passo per giungere a una versione 2.0, matura al punto da essere distribuita insieme ai Commodore Amiga, restituendo quindi al mercato un Grande Brand assente da molti anni, e mai sostituito nel cuore degli appassionati da qualcosa che fosse degno di portarne il Nome.


Fatevi sotto quindi... c'è un'intera comunità da ricostruire ;)

giovedì 30 giugno 2011

30 gloriosi anni di 3D

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere la storia di un appassionato d'informatica che ripercorreva gli anni della sua originaria esperienza con le macchine Commodore. Egli nel trattare l'evoluzione della "specie" ricorreva non solo alla descrizione dell'hardware, del software e dei vari Giochi d'annata, ma in particolare riferendosi a una loro piccola categoria: il videogame in Grafica 3D.
Ormai da anni per videogame si intende genericamente qualcosa di simile a questo:


Beh a beneficio dei più giovani in ascolto nati in piena epoca Playstation, diciamo che il gioco in grafica 3D esiste da quasi 30 anni!
Ebbene si, il fascino di un ambiente 3D navigabile è stato forte fin dagli albori degli home computer dove una forte dose d'immaginazione permetteva ai ragazzini dell'epoca di vedere un castello in 5 parallelepipedi, e mondi fantastici in poche linee... Questo video illustra abbastanza bene ciò che intendo dire.

Quindi è possibile compiere un interessante viaggio partendo dal glorioso C=64 fino a giungere alle attuali tecnologie, soffermandoci maggiormente sull'iniziale evoluzione della grafica 3D in tempo reale.

Un'immagine come la seguente oggi risulta quasi incomprensibile:


Questa è infatti tratta da un primordiale gioco 3D facente uso della tecnica grafica chiamata wire frame (fil di ferro). E anche in movimento la sua visione non migliora tantissimo in quanto la struttura di un elementare poliedro in wire frame, rappresentato su uno schermo bidimensionale (senza quindi una percezione di profondità), può essere vista in modo distorto o con un'orientazione falsata, e basta infatti osservare qualche secondo questa immagine per vederla "cambiare" da un cubo a un solido non simmetrico.

 
La grafica in wire frame era la più semplice, immediata e leggera soluzione in assoluto, essa infatti comportava il solo calcolo della posizione su schermo dei vertici di un poliedro mediante un algoritmo di facile programmazione basato sulle regole del disegno prospettico. Un oggetto 3D era definito quindi come l'insieme delle coordinate dei suoi vertici sapendo ad esempio che un cubo (8 vertici) avrebbe comportato il disegno di 12 linee spigoli.
Per ovviare a uno scarso senso di realismo venne successivamente introdotta la grafica poligonale solida, in cui le superfici degli oggetti 3D venivano "riempite" e rappresentate con dei quadrilateri o triangoli bitmap in 2D, disegnati in modo da nascondere all'osservatore le facce dietro a quelle immediatamente visibili...




Come si vede nonostante la risoluzione e il numero di colori restasse invariato trattandosi della medesima macchina, il C=64, l'immagine appare più chiara e comprensibile. Il prezzo da pagare era però la notevole lentezza dell'intero processo di rendering, infatti con un processore di circa 1Mhz era possibile sperare in un frame rate tra 1 e 2 fps... una tragedia si potrebbe pensare oggi, ed invece essendo a quel tempo delle tecniche nuove e moderne lasciavano sbalorditi indipendentemente dalla loro lentezza, ed era possibile giocarci tranquillamente.
Per tanto il carico del lavoro in questo genere di elaborazione prospettica di un "mondo" tridimensionale gravava prevalentemente sull'unica componente del computer deputata ad effettuare i calcoli necessari, la CPU.

Con il passaggio ai 16 bit di Amiga e alla famiglia di Cpu Motorola 68000 con un clock di 7Mhz si iniziò a vedere una grafica 3D molto più efficace e dettagliata, grazie anche all'ottimizzazione delle varie tecniche fino ad allora studiate e all'unione della grafica poligonale con i classici Sprite e Bitmap gestiti dai coprocessori (Video 1, Video 2)

Quindi tra gli obiettivi raggiunti grazie alle nuove tecnologie introdotte da Amiga, avevamo un frame rate più alto, un maggior dettaglio, e l'inizio di una fusione tra Grafica 3D e Bitmap che avrebbe da li a qualche anno creato una svolta epocale. Infatti negli anni successivi il crescente interesse per questo tipo di giochi rispetto ai classici 2D ancora dominanti, trovò il supporto di Cpu sempre più potenti... sino a veder nascere delle schede di espansione appositamente progettate per l'accelerazione grafica 3D, segnando così l'esordio di quel binario evolutivo che avrebbe condotto direttamente a quello che oggi ben conosciamo.

Per aumentare il dettaglio dei modelli e dell'ambiente 3D in grafica poligonale solida non si pensò solo ad incrementarne la complessità con un numero maggiore sia di vertici che delle relative superfici (poligoni), ma iniziarono a saltar fuori una serie di soluzioni ingegnose e molto diverse tra loro.
Un primo passo fu quello d'introdurre una fonte luminosa e definire il colore delle superfici degli oggetti in grafica poligonale solida anche in considerazione di questo nuovo parametro (Video)

In seguito all'introduzione di semplici sistemi d'illuminazione si adottò anche un algoritmo più complesso e d'effetto per arrotondare gli spigoli dei modelli 3D conferendo ad essi un'ombreggiatura/sfumatura abbastanza realistica, chiamata Gouraud Shading:


Una diversa evoluzione ma di più grande impatto fu infine il texture mapping, tecnica con la quale ai poligoni veniva "cucita" un'immagine 2D (texture)  e quindi mostrata coerentemente in prospettiva dando l'illusione di un dettaglio molto superiore e fluidamente in moto.


Queste nuove tecnologie grafiche 3D in real time ebbero un'impennata evolutiva grazie soprattutto ai Pc X86, alle loro CPU più potenti e al loro sistema grafico Vga che adottava una modalità Chunky diversa da quella Planar di Amiga (più dispendiosa per questo genere di lavoro...in rete esistono varie e dettagliate spiegazioni tecniche sull'argomento).
Quindi la mancata introduzione di un nuovo chipset, che era comunque in progettazione da C=, tagliò notevolmente le gambe ad Amiga... che tuttavia per alcuni anni, grazie all'ausilio di schede acceleratrici con processori 68k più potenti, ha comunque potuto godere di alcuni titoli 3D molto famosi tra gli ex amighisti come Alien Breed 3D e Breathless; ma niente di lontanamente paragonabile alla rivoluzione che ormai era in atto sia sui Pc che nelle Console da gioco casalinghe (Saturn, Psx, N64).
L'inizio di una deriva tecnologica dovuta alla mancanza di un casa madre comportò per Amiga l'immediata perdita del ruolo, economicamente cruciale, di piattaforma simbolo per il gaming e quindi la migrazione di gran parte di utenza (e soprattutto sviluppatori) verso altri lidi. La successiva possibilità di poter montare anche su Amiga delle schede grafiche e Cpu PPC e nonché integrando nel sistema operativo AmigaOs 3.x opportuni driver e routine software per sfruttarne l'accelerazione 3D, non servì a colmare un Gap che al contrario aumentava costantemente sino a divenire rapidamente abissale.

L'emulazione è il metodo che più consiglio per esplorare oggi il 3D più avanzato programmato per Amiga, e in particolar modo l'emulatore gratuito per Windows WinUae che grazie a una compilazione Jit emula una Cpu 68k diverse decine di volte più veloce dell'esecuzione reale sulle cpu 68k più potenti come il 68060.
Dove le macchine C= si arrestarono iniziò quindi una rapidissima rincorsa tecnologica all'effetto grafico 3D più realistico e all'hardware più potente, fino all'introduzione del pixel shader e a un resa finale tendente al fotorealismo come quella dei videogiochi attuali.

martedì 21 giugno 2011

Standing on the Shoulder of Giants



Per molto tempo il sistema operativo di Amiga venne erroneamente identificato con il nome del suo desktop Workbench, e ciò a partire dalle iniziali versioni 1.x fino all'ultima 3.0 antecedente al fallimento della grande azienda produttrice.
Negli anni successivi tale Os, il cui sviluppo passò ad altre mani, iniziò a chiamarsi in modo più corretto AmigaOs arrivando sino alla definitiva versione 3.9 dedicata all'originale architettura 68K e capace comunque di  soddisfare le esigenze di chi per un bel po' di anni non volle abbandonare l'amata piattaforma espandendola con cpu più potenti, hard disk più capienti e quantitativi maggiori di memoria; per infine migrare inevitabilmente in piattaforme mainstream molto più evolute.
Ma il Workbench (Video) in realtà era un'applicazione del sistema operativo richiamabile da Shell con il comando loadwb, la cui principale funzione era quella d'interfacciare l'utente alla macchina tramite un intuitivo sistema di finestre e icone, con le quali avviare anche più applicazioni contemporaneamente, spostare o copiare file, e tante altre di quelle azioni che oggi noi tutti compiamo sui nostri personal computer con estrema naturalezza. Il tutto già nell'ormai lontanissimo 1985.
Negli ultimi giorni l'attenzione dei nuovi clienti e supporters di C=  dopo la raggiunta fase di commercializzazione, inizia inevitabilmente a concentrarsi sul venturo CommodoreOs, che pur essendo inizialmente destinato al C64x dovrà logicamente ispirarsi al Workbench di Amiga (il cursore lampeggiante sotto il Ready del C=64 potremmo rivederlo in fase di emulazione) e infatti da alcune recenti dichiarazioni dell'intraprendente e sagace CTO di C=Usa traspare la promessa di un ambiente desktop che rappresenti un'evoluzione diretta e moderna del Workbench seppur in esecuzione su un sistema operativo molto diverso qual è Linux.
Inizialmente il C=Os avrebbe dovuto proprio chiamarsi Workbench 5.0, ipotesi saggiamente accantonata in quanto il diritto di sfruttamento di tale nome è in mano a terzi.
Ma nonostante questo cambio di rotta all'inizio molti notarono subito quel 5.0; e come detto poc'anzi la numerazione degli AmigaOs 68k si fermava a 3.9.
L'intento era proprio quello di scavalcare idealmente (in quanto la natura dei due os è totalmente diversa) l'AmigaOs 4.x scritto per l'architettura PowerPC...
Questo iniziale approccio di C=Usa alla questione dell'os da inserire nei nuovi Amiga, e in parte a ragione, venne visto come una provocazione diretta e dissacrante a una scena che di per se non navigava (né ora naviga)  in entusiasmanti acque, ed è da considerarsi il peccato originale che ancora oggi separa i due ambienti C=Usa e AmigaOs da una cortina di fuoco :-)
Tuttavia dopo ormai ben 10 mesi dalla comparsa di C=Usa nella scena, la vera natura dello scontro oggi verte sull'irresistibile attrazione che questa ha esercitato su una minoranza di persone che aveva il semplice diletto di seguire qualcuna delle tante sfaccettature dell'hobbystica scena Amiga...
C=64 e Amiga sono nomi che hanno scritto con inchiostro indelebile pagine grandiose della storia informatica, ma dopo il fallimento Commodore milioni di utenti si trovarono purtroppo con nient'altro che una matita destinata a divenire nel tempo sempre più spuntata, e in questa metafora la piccola parte "eretica", oggi interessata all'opera di C=usa, è la gomma arancione all'altra estremità della matita che inizia a cancellare interi anni di un'esperienza ritenuta del tutto fallimentare...
E' il giunto il momento di ragionare in ottica moderna e costruttiva, di provare a spingere un nuovo progetto radunando forze fresche, entusiasmo, menti giovani, creando una nuova comunità capace di ridar vita a una filosofia che non era affatto legata ad un sistema operativo... ma piuttosto all'immagine del personal computer come formidabile strumento per fare.
Nei più significativi post del forum commodore-amiga.org si cerca proprio di definire questo nuovo e semplice assetto... e in quest'ottica viene inquadrato il nuovo C=Os linuxiano :-)
Arrampicarsi quindi sulle spalle dei Giganti? Ma quanto questi giganti attingono nella catena evolutiva informatica anche ad Amiga?

In ogni caso la questione Os su una macchina x86 non è certo un problema, no... non parlo di Windows (ovviamente installabile nelle macchine C=Usa), ma di quello che molti considerano il vero erede di AmigaOs, "Aros" il cuore pulsante della nostalgica scena.

Ma questa, per il momento, è un'altra storia...

sabato 18 giugno 2011

Mission Complete

Post insolitamente laconico in cui mi basta sottolineare e con gioia che in soli nove mesi Commodore Usa partendo da un'idea apparentemente folle è giunta alla sua attuazione:

produzione e commercializzazione del C=64x





Il Manuale rilegato ad anelli come l'originale!




The Unboxing
















mercoledì 15 giugno 2011

Dulcis in fundo... (Si è Lui)

La prima immagine in assoluto del nuovo Commodore 64 integralmente assemblato con tutte le parti definitive, cliccare per ingrandire




Iniziamo delle primissime valutazioni paragonando l'oggetto reale con gli interessantissimi rendering mostrati per la prima volta svariati mesi fa a progettazione ultimata e tutt'ora esposti nel sito a scopo promozionale:


E' indiscutibile la qualità del lavoro di C=Usa nel ricreare il Commodore=64, dal confronto notiamo subito che l'impegno tecnico ed economico per poter riproporre all'utente finale l'esatto colore dell'amatissimo biscottone (argomento trattato nei primi post del blog) ha dato i suoi frutti, con l'oggetto reale molto più piacevole alla vista dell'ottimo rendering; chiunque guardi la foto reale non può che pensare: "Si, è Lui... lo voglio!"



Le spedizioni dei modelli venduti inizieranno in questa settimana

lunedì 13 giugno 2011

Al lavoro...

Ecco altre immagini (stavolta nitide e dettagliate...) delle stanze appartenenti al Quartier Generale C= dove vengono assemblate le configurazioni non standard (prodotte in serie in altro stabilimento) del C=64x

Questa è solo una piccola selezione, tante altre sono visibili qui!



Una delle parti cruciali del C=64 l'ingegnerizzazione di una tastiera adatta a un uso moderno e simile all'originale!



Classico output, e dettaglio sulla qualità del lavoro sulle plastiche....



La scelta è caduta sull'Intel Atom D525 1.80GHz per il suo esser Fan-less e ricreare così un computer silenzioso come l'originale, nulla è stato lasciato al caso :) 




C=Usa vende anche i singoli case con tastiera e altro, facile immaginare la mania di personalizzazione Hardware che si scatenerà... chissa cosa saranno capaci i Geek di metterci dentro :D