sabato 18 giugno 2011

Mission Complete

Post insolitamente laconico in cui mi basta sottolineare e con gioia che in soli nove mesi Commodore Usa partendo da un'idea apparentemente folle è giunta alla sua attuazione:

produzione e commercializzazione del C=64x





Il Manuale rilegato ad anelli come l'originale!




The Unboxing
















mercoledì 15 giugno 2011

Dulcis in fundo... (Si è Lui)

La prima immagine in assoluto del nuovo Commodore 64 integralmente assemblato con tutte le parti definitive, cliccare per ingrandire




Iniziamo delle primissime valutazioni paragonando l'oggetto reale con gli interessantissimi rendering mostrati per la prima volta svariati mesi fa a progettazione ultimata e tutt'ora esposti nel sito a scopo promozionale:


E' indiscutibile la qualità del lavoro di C=Usa nel ricreare il Commodore=64, dal confronto notiamo subito che l'impegno tecnico ed economico per poter riproporre all'utente finale l'esatto colore dell'amatissimo biscottone (argomento trattato nei primi post del blog) ha dato i suoi frutti, con l'oggetto reale molto più piacevole alla vista dell'ottimo rendering; chiunque guardi la foto reale non può che pensare: "Si, è Lui... lo voglio!"



Le spedizioni dei modelli venduti inizieranno in questa settimana

lunedì 13 giugno 2011

Al lavoro...

Ecco altre immagini (stavolta nitide e dettagliate...) delle stanze appartenenti al Quartier Generale C= dove vengono assemblate le configurazioni non standard (prodotte in serie in altro stabilimento) del C=64x

Questa è solo una piccola selezione, tante altre sono visibili qui!



Una delle parti cruciali del C=64 l'ingegnerizzazione di una tastiera adatta a un uso moderno e simile all'originale!



Classico output, e dettaglio sulla qualità del lavoro sulle plastiche....



La scelta è caduta sull'Intel Atom D525 1.80GHz per il suo esser Fan-less e ricreare così un computer silenzioso come l'originale, nulla è stato lasciato al caso :) 




C=Usa vende anche i singoli case con tastiera e altro, facile immaginare la mania di personalizzazione Hardware che si scatenerà... chissa cosa saranno capaci i Geek di metterci dentro :D

domenica 5 giugno 2011

E rimbalzò la Boing

Come più volte ho evidenziato una ricorrente e perpetua critica nei riguardi di Commodore Usa concerne la loro volontà di "appiccicare" degli storici loghi e nomi, quelli trattati in questo blog, su dei Pc X86.
Le motivazioni dietro le scelte di questa architettura Hardware e del sistema operativo LINUX son state fin ora ampiamente discusse e sviscerate in vari modi, e d'altronde proprio nel caso persistesse ancora qualche dubbio ho mostrato quale sarebbe l'insoddisfacente "futura" alternativa a tutto ciò, l'x1000

Proviamo quindi a rispondere definitivamente alla critica, approfondendo un po' la questione del marchio, del nome e ovviamente i relativi loghi.

Partiamo da un esempio scelto a caso :)


E' necessario dire qualcosa che già il logo stesso non sia capace di comunicare a un primo sguardo?
E' necessario lanciarsi in estenuanti discussioni tecniche?

No e no... milioni di persone ogni giorno portano a casa una scatola con questo simbolo spalmato sopra e il desiderato oggetto tecnologico dentro; e credete che costoro (magari anche voi) pensino al tipo di architettura, alla struttura del'OS, al suo kernel e ad altre amenità simili? Affatto, comprano semplicemente un prodotto Apple.

Ho già citato, e spesso citerò nei miei ragionamenti la casa di Cupertino, e tengo a precisare che non ho nulla contro questa, però non nascondo che nei primi passi di Commodore, i primi vagiti, qualcuno potrebbe favoleggiare quel primo esistere del Davide contro il Gigante (ipotesi allo stato attuale che mi rendo conto essere totalmente risibile ;)




 

Ecco le due primissime impronte di Commodore Usa, cioè la licenza di utilizzare tali marchi... inutile sottolineare come le reminiscenze dovute alla visione di questi simboli e nomi sono ancora oggi dai 30 anni in su decisamente molteplici e nostalgiche.
Tuttavia esiste anche un altro logo che ha accompagnato Amiga nella sua travagliata e sofferta storia seguente al fallimento di Commodore del 1994.

La boing ball :D



Per chi non ne avesse mai sentito parlare, o magari soltanto vista ma senza conoscerne le origini basta osservare questo breve video.
Questa celebre demo fu programmata principalmente per illustrare le capacita  multitasking di Amiga, infatti nella dimostrazione in cui essa venne mostrata, il computer Amiga era contemporaneamente impegnato nell'esecuzione della demo, del workbench, ed anche di altri programmi; e grazie alla feature drag screen si vedeva come questa demo non influenzasse minimamente l'operatività del sistema.
Per esaltare le peculiarità di Amiga occorreva che la demo non dovesse tenere occupata, se non minimamente, la Cpu, cioè un MC68000 a 7mhz, e quindi per quanto essa simulasse bene il moto prospettico tridimensionale di una sfera con molte facce, era principalmente frutto di abili trucchi e uno pseudo 3D. Osservando bene la sfera (o meglio il poliedro che nel 3D approssima una sfera) si nota che il contorno di questa non varia mai nella sua geometria oscillando semplicemente in lungo e largo per il monitor, ma non in profondità, e che l'effetto di rotazione della stessa bitmap era simulata alternando tra loro opportunamente i colori a scacchi bianco e rossi.
Un metodo concettualmente simile a molti videogiochi di corse automobilistiche dell'epoca 8/16bit dove occorreva creare l'illusione prospettica di uno scenario che scrollasse fluidamente intorno l'automobile, senza ovviamente poter far ricorso a tecnologie 3D che vennero implementate nei videogiochi soltanto molti anni dopo, e ahimè dopo il fallimento stesso della Commodore.
(In ogni caso credo che la potenza di calcolo della cpu Mc68000 fosse sufficiente per simulare in vero 3D poligonale e abbastanza fluido una simil sfera del genere, ma la cpu avrebbe dovuto sobbarcarsi il calcolo in prospettiva di ogni vertice, e nascondendo anche i poligoni dietro quelli immediatamente visibili)

L'immagine della boing ball da me realizzata, così come quelle utilizzate oggi, è un banale esercizio per qualsiasi software di grafica 3D



Una primitiva sfera con un materiale procedurale ottenuto mixando rosso e bianco con un operatore checkers (con il quale è possibile decidere anche il numero dei quadrati), questione di pochi click del mouse...
A metà e oltre degli anni 90 Amiga Technologies che vendeva gli ultimi amiga 1200 e dei nuovi 4000T, rimanenze delle fabbriche originali, adottò per logo la Boing Ball e una nuova estetica della parola Amiga:




La scelta probabilmente derivava dalle infinite battaglie legali che videro nel tempo fare a pezzi un po' tutto quello che riguardava Commodore e Amiga: loghi... hardware, sistema operativo, kickstart ecc ecc.
Un tristissimo e insanabile spezzatino al quale penso e spero sia giunta ora di dare un definitivo colpo di spugna; riunificando esclusivamente ciò che è utile e ricominciando da scelte commercialmente e tecnologicamente logiche e sensate.
Ovviamente è una questione puramente soggettiva e di gusti personali scegliere il preferito tra questi loghi e gli originali, non c'è dubbio...ma alla fine i gusti individuali non bastano a ottenere il giusto richiamo
La riconoscibilità universale, infatti, dei marchi originali Commodore e Amiga, con dei loghi che oggi è facilmente possibile rendere in modo molto più accattivante mediante l'uso della grafica computerizzata, ha un valore intrinseco che le novità di C=Usa stanno delineando come veramente alto... e soprattutto come pochi ne esistevano in ambito informatico.

giovedì 2 giugno 2011

Resistance is futile, you will be assimilated (Amigaone X1000)

Mentre in quel di Fort Lauderdale in Florida la Commodore lavora sodo per assemblare e iniziare a spedire i primi lotti di C=64 destinati ai preordini fioccati nel mese di aprile e maggio, parliamo un po' del futuro del nome, del marchio, e dell'eredità Amiga.
Attualmente esiste una sorta di lotta impari, numericamente parlando, tra chi accoglierà i computer Amiga di Commodore come reale e unico possibile futuro di Amiga, e chi si aspetta, o meglio aspetta (vedremo come l'attesa per costoro sia l'hobby principale) qualcosa di molto diverso.
Pur essendo quest'ultima una stregua minoranza è democraticamente giusto quantomeno analizzare le loro pretese.
L'Amiga da loro atteso è l'AmigaOne x1000.
Questo computer annunciato ad inizio 2010 doveva arrivare alla fase di commercializzazione nel giugno dello stesso anno, ma oggi ad un anno esatto da quella che doveva essere la data di uscita (il 25° anniversario della nascita di Amiga) di questi x1000 esistono soltanto 5 motherboard commissionate dall'azienda che intendeva produrlo (Aeon) alla Varisys, altra azienda che produce hardware per usi commerciale e militari.
Da siffatta partnership in un anno e mezzo dunque sono saltate fuori solo 5 schede prototipo attualmente testate con una versione di linux, perché il sistema operativo AmigaOs non è ancora stato completato.
Per sottolineare quanto in informatica il tempo sia importante e fonte di cambiamento, basta considerare che più meno contemporaneamente all'annuncio di codesto x1000 arrivò da Apple l'annuncio relativo al suo nuovo iPad, venduto oggi in decine di milioni di esemplari e che piaccia o no ha già prodotto una piccola (e neanche tanto piccola) rivoluzione nel mercato.
E' ipotizzabile che l'x1000 possa invece essere venduto al pubblico tra un circa un anno (quindi oltre due anni l'originario annuncio) a un prezzo che verosimilmente raggiungerà e supererà la cifra di due mila euro.
Una potente workstation si potrebbe pensare... no, non esattamente, ecco le sue caratteristiche:

    Black Pearl PC case[10] with Boing Ball
    ATX Formfactor
    CPU, PA6T-1682M 1,8Ghz Dual Core 64 bit
    Co-processor: "Xena" 500 MHz XCore XS1-L1 128 SDS
    ATI Radeon R700 graphics card
    Audio: 7.1 channel HD audio
    Memory: 4× DDR2 SDRAM slots
    10× USB 2.0
    1× Gigabit Ethernet
    2× PCIe ×16 slots (1×16 or 2×8)
    2× PCIe ×1 slots
    2× PCI slots
    1× Xorro slot
    1× Compact Flash
    2× RS-232
    4× SATA 2 connectors
    1× PATA connector
    1× JTAG connector

Abbiamo un processore dual core a 1,8Ghz PowerPc (architettura tramontata ormai da anni per l'uso desktop), un coprocessore dual Xena di 500mz (la cui utilità è a dir poco bassa se non nulla) e infine una dotazione già tipica delle motherboard x86 di più anni fa.
Tra le altre cose il sistema operativo programmato da una piccola s.h. belga destinato a questo hardware è ben lungi dal supportare il dual core e molto lontano anche dall'implementazione di un middleware 3D per sfruttare le caratteristiche più avanzate delle schede grafiche attualmente in commercio...un lavoro che potrebbe richiedere ancora interi anni.
Cioè parliamo di un livello tecnologico non solo ampiamente inferiore al più sgangherato pc in offerta nei centri commerciali... ma inferiore agli entry level x86 da un bel po' di anni a questa parte; la stessa Apple ha dichiarato (o è prossima al farlo) obsoleti propri vecchi modelli Ppc con caratteristiche simili se non superiori.
Tuttavia, e sempre democraticamente, continuiamo a dar credito a questa adorabile e sparuta minoranza che in modo talvolta virulento sostiene questo progetto ogni giorno parlandone continuamente in alcuni piccoli forum dedicati al relativo sistema operativo Amigaos.
Il processore impiegato in questo Amiga pseudo moderno ma con peculiarità di fatto vintage è già ufficialmente andato fuori produzione, quindi un'eventuale futuro modello dovrà ancora tagliare con il passato senza mai fornire a tali AmigaOne neanche quella continuità necessaria a individuare univocamente nel tempo una famiglia di personal computer.

Il futuro degli Amiga di Commodore appare invece più roseo, infatti, per la grande C= che fin da subito utilizzerà ovviamente la linea cpu desktop Intel i5 ed i7, il futuro si chiamerà certamente Trigate, la nuova e rivoluzionaria tecnologia Intel che consiste in un transistor 3D realizzato con un processo produttivo a 22 nano metri:

"Rispetto agli attuali transistor che utilizzano una struttura planare bidimensionale, i transistor tri-gate prevedono un flusso di elettroni che si sviluppa secondo uno schema tridimensionale passando attraverso il gate. Questo porta a miglioramenti prestazionali da una parte e ad una riduzione dei consumi energetici dall´altra, secondo Intel fino al 37% migliori rispetto ai transistor planari a 32 nm. Considerando lo stesso livello di prestazioni dei processori a 32nm, quelli realizzati con transistor tri-gate a 22nm consumano meno della metà dell´energia." (da dinoxpc.com.)

Un futuro, per altro imminente, molto molto interessante.

Come già agomentato in vari post precedenti, il lato hardware destinato alla grafica in un Amiga degno di tal nome è da considerarsi altrettanto importante quanto la capacità muscolare della cpu.
Sul versante Amigaos la situazione 3D è semplicemente imbarazzante e penosa; neanche provo a descriverla perché è vergognoso che un Computer e un Os di nome Amiga (o similare) possa versare in tale stato nel 2011.
Pertanto passo direttamente al lato "positivo" della faccenda, cioè la futura implementazione delle librerie grafiche 3D Gallium, che permetteranno una scrittura più semplice dei driver per le schede grafiche, e di poter ottenere su certi sistemi operativi (in primis linux) giochi fin ora godibili su Windows grazie all’implementazione del supporto alle Api Direct3D 10/11 di Microsoft.
Peccato che questo laborioso porting per AmigaOs potrebbe impiegare anche  anni... quando già è noto e dimostrabile che sull'hardware destinato a tale sistema operativo non ci sarà da aspettarsi né prestazioni soddisfacenti (se non appunto per del retrogame) né particolari porting di giochi commerciali.
La colorita e speranzosa comunità amigaos potrà quindi cimentarsi ancora per anni e anni in altri infiniti bench di Quake 3.
A meno che non decidano saggiamente di dar retta al titolo di questo post e...

Queste pessime aspettative sono state infine anche superate (in peggio) dal prodotto finale distrutto dalla critica informatica mainstream, QUI un abbondante resoconto.




Approfondimenti nella scheda Controinformazione

lunedì 9 maggio 2011

Breaking News la CNN parla di Commodore

Nel primo post di questo Blog dedicato al ritorno della Commodore, avevo accennato come un mese fa circa. il 5 aprile, un big bang mediatico avesse accolto la rinascita di Commodore, e l'annuncio del nuovo C=64, ed ecco qualche esempio (tutti datati 5/4/2011):

BBC&The Guardian: C64 Lives AGAIN
New York Times: The New C64, Updated With Its Old Exterior
Libèration:Le C64 revient
The Washington Post: Meet the new Commodore 64
TIME: Beige is Back:The C64 and its Amazing Keyboard Return
Wall Street Journal: Commodore 64: Welcome Back, Old Friend

ed inoltre articoli anche su UsaToday The Rolling Stones, ecc ecc
Ma Oggi 9/5/2011, un mese dopo, all'inizio della produzione interviene perfino la CNN, con in evidenza nella home page l'articolo su Commodore e il suo C=64




qui: l'articolo completo :-)

Riporto solo la seguente dichiarazione:
"Altman told CNN. He said about 20,000 models were ordered in each of the first few days they went on sale in early April."
Un numero assolutamente impressionante di ordini nei primi giorni seguenti il lancio del C=64 (il modello apripista per Amiga), di circa 20K modelli al giorno.
Cifre da capogiro che potrebbero permettere varie strategie future, e staremo senz'altro qui ad aspettare altre novita su questa colossale Commodore Mania...

domenica 8 maggio 2011

Pinocchio Cyberpunk (informatica vintage)

Dopo le ultimissime news riguardanti l'avviata produzione in serie della prima macchina Commodore da 17 anni a questa parte... mi concedo un post funambolico per riassumere alcuni concetti già espressi e introdurne di nuovi.
Avrete notato lo strano titolo dell'argomento di oggi, che parodia il Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive) dello scrittore W. Gibson, il quale con i suoi racconti e romanzi introdusse negli anni 80 la profetica visione di un futuro schizofrenico diviso tra la realtà tangibile e quella virtuale.
Personalmente trovo emblematica una frase del capolavoro cinematografico Cyberpunk Blade Runner del 1982 (toh...anno del primo Commodore 64), in cui il bio ingegnere J.F. Sebastian incontrando il replicante Roy Batty, stupito dalla sua magnificenza gli chiese: "Fammi vedere cosa sai fare... ", ricevendo per risposta "ma noi non siamo dei computer... ".
All'epoca, infatti, dai personal o micro computer che iniziavano a entrare nelle case di molti nuclei familiari, si chiedeva solo una cosa... di stupire.
Al giorno d'oggi molte cose sono cambiate e un computer nella maggior parte dei casi è visto come un terminale, un accesso al web o uno strumento per comunicare. Il Pc è molto più simile a un elettrodomestico che a quel "magico" prodotto tecnologico di un tempo.
A suscitare curiosità interesse e meraviglia oggi sono altri tipi di computer, i Tablet, gli smartphone, le console portatili e casalinghe.
Certo, si sa che l'appetito vien mangiando e per quanto riguarda i potenti e versatili sistemi desktop, le vere perle informatiche oggi sono i loro potenti software; è possibile acquistare un computer per le solite attività nel web o office per poi, successivamente, interessarsi a quanto un qualsiasi computer moderno, come ad esempio i Notebook, offrono in termini di potenza anche nella fascia media, cioè delle piccole workstation multicore 64bit con tantissima ram e scheda video dedicata, fino a qualche anno fa qualità molto costose, ma ora magicamente alla portata di tutti.
Ma in questo post del blog, anziché sfociare nell'Hitech preferisco lanciarmi in un'incursione nell'opposta direzione...
Nell'immaginario cyberpunk una figura romantica...notare che il romanzo manifesto culturale di questo genere fantascientifico "Neuromacer" unisce volutamente Neuro con Romancer... è quella del popolo anarchico e sovversivo dei Low Tech; che lottano con mezzi di fortuna combinando tecnologie obsolete ad armi letali di attacco al cyberspace.
Credo che a questa figura s'ispiri nella forma (non di certo nella sostanza) una subcultura vintage legata a una visione radicalmente retrò della tecnologia, parzialmente legata e omaggiante le vecchie glorie passate anni 80, sia 8 che 16 bit...
Molti di loro, credo alcuni anche involontariamente, sono capaci anche di realizzare delle straordinarie opere tecnico informatiche (di cui molte italiane):


Ecco un rifacimento da ZERO con soli componenti elettronici in commercio, dello ZX spectrum, l'8 bit rivalissimo del C=64; un lavoro assolutamente degno di nota





Un bellissimo C=64 laptop!






Case minimalista ispirato all'A500 che liberamente interpreto come un'opera artistica rappresentante un ipotetico spartano e robusto computer Steampunk anni 60 in stile sovietico...



Queste immagini definiscono un concetto a metà strada tra il moderno e il vintage: il Computer Artigianale. Esistono anche esempi più complessi di computer artigianali legati alla deriva amighista degli anni 2000, PowerPc, basati su attuali schede embedded per uso industriale modificate e adattate (a dire il vero un po' in modo forzato...) a sistemi desktop, ma essendo queste una diversamente curiosa realtà ibrida anch'essa né moderna né Vintage, e a mio parere simile al Pinocchio bugiardo del buon Mastro Geppetto, non ho interesse alcuno a trattarli in questo Blog*.
Concludo ricordando che gli originali Commodore erano comunque prodotti industriali per il mercato informatico, ed evidentemente da lì' è necessario ripartire :-)
Quando verranno pubblicati i primi progetti per l'Amiga All in One della nuova Commodore, avrò modo di parlare anche del Design(quello vero...) storico delle macchine Commodore 64 e i successivi Commodore Amiga...

(*) Approfondimenti nella scheda Controinformazione

venerdì 6 maggio 2011

Ready...

Ecco un video che mostra le primissime prove per la produzione in serie del nuovo commodore 64; lo stampo realizzato da Motorola viene caricato nel macchinario e ricomincia l'avventura...
Here is a pre-production video of the new Commodore 64 by Commodore USA, LLC. These are just samples to ascertain fit and polish before production which is scheduled to begin in a week's time. The color is exactly the same but the lighting in the factory doesn't show it properly. The shiny surface is only temporary as the mold is now being textured to obtain the original C64 finish. We would like to thank Motorola Rapid Prototyping Services for their excellent job with the mold and Technicraft Plastics for their services and allowing us to film this historic moment.
Negli ultimi fotogrammi del video si vede anche la confezione del C=64, molto simile alle originali confezioni dei Commodore 64c (l'ammodernamento estetico del c64) e successive evoluzioni Amiga... :-) e gli appassionati, quelli veri, sanno quanto la cura del dettaglio sia importante.

Il Nuovo


Il passato

martedì 3 maggio 2011

E' l'evoluzione caro...



Se volete dare uno sguardo a un ipotetico Amiga del 2011, è probabile che questo video sia un ottimo indizio.
Molti di voi se appassionati di grafica 3D avranno subito riconosciuto il software, Blender, e più precisamente la nuova versione ufficiale Blender 2.5, che rompe con il passato rivoluzionando la vecchia e spartana interfaccia (anche se era molto funzionale nella sua logica interna) la cui comprensione essendo oggettivamente più difficoltosa di quelle degli altri raytracer professionali, aveva in passato scoraggiato molti ad approfondire uno tra i migliori e completi software di Grafica (e non solo 3D), per lo più gratuito.
Il video ritrae un'ottima e impressionante dimostrazione su Intel quad core e scheda grafica Nvidia (non certo un computer tra i più costosi), del nuovo motore di rendering open source "Cycles", presto integrato in Blender, che combina l'uso di cpu e la potenza del calcolo in parallelo delle moderne gpu, per fornire un rendering semi real-time (il video è leggermente accelerato) molto realistico.
Chiunque si occupi di 3D, specie senza una gran esperienza alle spalle, si ritrova spesso a dover fare una quantità enorme di rendering al fine di raggiungere il risultato desiderato. E' facile intuire che ciò determina un notevole impiego di tempo, rallentando seriamente la produttività, e magari scoraggiando anche i grafici alle primi armi.
L'utilità di un simile motore di rendering non può che giovare quindi alla creatività, e il tutto grazie a una migliore distribuzione del carico di lavoro con la gpu che agisce in pratica da potente coprocessore... (filosofia che ricorda molto, come scritto in post precedenti, le qualità di Amiga).
Tutto ciò è possibile grazie alla tecnologia Cuda di Nvidia:

"CUDA è un'architettura di elaborazione in parallelo realizzata da NVIDIA che permette netti aumenti delle prestazioni di computing grazie allo sfruttamento della potenza di calcolo delle GPU (unità di elaborazione grafica).
Sfruttando gli oltre 128 milioni di GPU CUDA-compatibili vendute sino ad oggi, migliaia di sviluppatori di software, scienziati e ricercatori stanno applicando CUDA in una vastissima gamma di settori, fra cui l'elaborazione video, l'astrofisica, biologia e chimica computazionale, simulazione della fluidodinamica, interferenza elettromagnetica, ricostruzione di immagini CT, analisi sismica, ray-tracing e molto altro ancora".

Ciò è anche alla base di una nota applicazione delle schede grafiche Nvidia, Physx, che molti sapranno essere in grado di generare realistiche animazioni, seguendo le leggi fisiche, con una qualità impossibile da ottenere anche con le più potenti CPU in commercio (Video)

Ecco quindi che un binomio di evoluzione grafica: Videoludica-Creativa si riaffaccia al mercato... e come non sottolineare che nel video si vede all'opera Ubuntu, cpu Intel e Schede grafiche Nvidia, vale a dire i principali pezzi del mosaico che comporranno i nuovi e imminenti Commodore Amiga :-)

giovedì 28 aprile 2011

La vecchia fiamma...



Questo Blog ha un preciso obiettivo, quello d'introdurre i vecchi amanti ed ex utilizzatori dei computer Commodore 64 e Commodore Amiga attratti dalle notizie relative alla nuova Commodore, nella dimensione nostalgica del retropc e retrogaming, e di farlo con un linguaggio comprensibile anche ai meno ferrati sugli argomenti tecnici necessari per questo genere di Hobby, il tutto non perdendo mai di vista le possibilità offerte dall'odierna tecnologia sia hardware che software.
Tutto ciò per impedire che il nostalgico percorra inutilmente strade alternative all'informatica mainstream, esaurendo molto tempo e troppo danaro in un percorso "alternativo" deludente e che infine porterebbe probabilmente alle stesse idee e concetti qui espressi.
  Analizziamo quindi come pragmaticamente sia possibile far rivivere una vecchia gloria della storia informatica.
Essenzialmente esistono tre vie maestre: quella vintage del recupero Hardware e Software Originale; i cloni moderni di vecchi computer realizzati con nuova tecnologia, e infine l'emulazione.
Molti trentenni con il pallino o la passione per la tecnologia, provano sempre più numerosi a rivivere le sensazioni gioiose della propria adolescenza cercando di rimettere a nuovo gli ormai obsoleti computer riposti in cantina o nel garage. Ma come tanti altri hobby incentrati sul vintage potrebbe anch'esso rivelarsi parecchio costoso, specie per i modelli di computer che nell'immaginario collettivo godono ancora oggi di una certa fama o rarità.
Chiaramente le condizioni spesso disastrose in cui questi vecchi compagni d'infanzia/adolescenza versano, costringono a ricercare su ebay vari ricambi, espansioni e molte altre loro antiche componenti.
E' chiaro che l'hobby è fine a se stesso, in quanto tali computer per quanto espansi all'estremo, ovviamente resteranno lontanissimi dall'essere ancora oggi utilizzabili per nessuno (a parte i loro videogiochi...eterni...) degli aspetti della vita quotidiana per cui i computer ci sono molto utili; così  come ci furono utili un tempo.
Nel caso in cui non si disponesse più dei computer originali, e i prezzi dell'usato siano molto alti, è possibile ricorrere a dei loro cloni hardware moderni; i più famosi neanche a dirlo sono cloni di Amiga, e tra essi il più interessante è il Natami (Native Amiga).
Il Natami che ancora non è approdato alla decisiva fase finale della commercializzazione (chissà che ciò non possa finalmente accadere con in campo un'azienda ambiziosa quale è C=Usa), punta a riprendere il percorso evolutivo di Amiga all'incirca la dove s'interruppe... non creando, di fatto, un computer moderno, ma quello che sarebbe un bellissimo giocattolo per adulti nostalgici e appassionati di vecchi computer.
Per saperne di più rimando al seguente ottimo articolo

E infine veniamo all'emulazione.
Un ragionamento non propriamente immediato che richiede una certa astrazione, è che tramite emulatore qualsiasi computer moderno X86/X64, è virtualmente qualsiasi computer mai esistito.
Sono stati programmati una miriade di emulatori per Windows, Osx e Linux; in pratica uno relativo ad ogni computer, console e anche videogiochi da sala mai esistiti.
I puristi del retrogame rigettano questo concetto ritenendo l'emulazione un surrogato, ma ho già spiegato che per loro l'hobby consiste prevalentemente nel ricondizionare hardware antico, piuttosto che un uso quotidiano dello stesso.
Un software di emulazione ha invece il compito di eseguire del codice originario scritto appositamente per una qualsiasi macchina traducendolo mediante l'esatta emulazione del processore originario, del chip audio e chip grafici, nelle relative immagini suoni che vedremo nel nostro personal computer.
In genere si può rendere necessario l'utilizzo di un bios (una rom) appartenente alla macchina originale per far funzionare l'emulatore.
Il winuae, lo stato dell'arte dell'emulazione Amiga per windows, infatti, richiede a seconda del modello di Amiga da emulare il suo Kickstart, vale a dire un firmware che inizializza l'hardware Amiga e contenente un nucleo del sistema operativo.
Prendendo ad esempio proprio il Commodore 64, oggi nuovamente commercializzato mischiando aspetto antico e tecnologia corrente, si è esclusa a priori l'ipotesi clone teoricamente realizzabile oggi con una quantità irrisoria di elettronica, e preferendo invece la via dell'emulazione per quel che concerne le vecchie glorie.
Quanto proposto da Commodore Usa sembra la soluzione commerciale più azzeccata per le masse, cioè un hardware moderno con cui guardare un film Hd, o giocare ai vari giochi moderni degli anni 2000 (fino a quelli più recenti adeguando la risoluzione e il dettaglio alle comunque limitate capacità dello ion2) ma ricreando il feeling originale con una scocca la cui qualità è stata già discussa, e presto corroborata da adeguate recensioni.

domenica 24 aprile 2011

L'altra faccia della medaglia... quella creativa!



L'ulteriore naturale conseguenza delle notevoli capacità grafiche dei computer Commodore Amiga furono senz'altro i vari software e pacchetti grafici che essa poteva vantare. Sovente i fan di una celebre casa di computer divenuta negli ultimi anni la più ricercata in ambito grafico, arrivano ad affermare che tale casa (Apple) "inventò" la computer grafica.
Credo che coloro ignorino involontariamente (dato che spesso si tratta di giovanissimi) che fu Amiga la culla di certi strumenti grafici e di animazione digitale, le cui moderne evoluzioni godono oggi di un'ampia utenza.

Nell'odierno panorama dei software grafici, i più utilizzati sono quelli di fotoritocco e paint; seguono poi i programmi di video editing e digital video (basta considerare quanto siano amate e vendute le camere e fotocamere digitali); e infine per chi ha determinate esigenze e passioni arriviamo alla grafica vettoriale e alla computer grafica 3D.

Per quel che riguarda la questione di quale sistema operativo o quale macchina sia più adatta alla grafica, direi che intervengono due fattori, uno soggettivo e uno oggettivo, quest'ultimo è senz'altro la potenza hardware assolutamente necessaria per fare tutto più fluidamente, meglio e in minor tempo possibile, massimizzando di conseguenza la produttività sia in ambito amatoriale, che ovviamente professionale.

(Le workstation grafiche più costose oltre al fattore "potenza" hanno anche altre pregi, come una componentistica di maggior qualità e driver video altamente ottimizzati, il tutto per una maggiore stabilità del sistema)

Il fattore soggettivo invece è spesso alla base del fenomeno ricorrente del fan boy... cioè di colui che fa del sistema operativo quotidianamente utilizzato o la macchina ad esso dedicata un oggetto di fede semi religiosa, che lo induce ad avere atteggiamenti integralisti che inevitabilmente culmineranno in drammatiche flame war nei vari forum e luoghi virtuali dove si discute d'informatica.
Molto più semplicemente mi limiterò a considerare che chiunque si trovi produttivo con un Os e/o con un particolare software ne sarà di conseguenza ovviamente soddisfatto, e difficilmente un sistema operativo alternativo (dove per altro quasi sempre sono disponibili i medesimi software, o ottime alternative open source) potrebbe convincerlo a sostenere nuove inutili spese... l'utenza ormai è suddivisa a livello mondiale nei 3 sistemi operativi maggiormente diffusi, windows, Osx e Linux, e sta bene dov'è senza più problemi di scambio dati con qualsiasi altro computer ed os, grazie a una serie di standard software ormai ben cementati (almeno negli ambiti più comuni).

Capita anche che alcuni soggetti le cui necessità informatiche sono limitate ad un semplice uso office  e navigazione web, tendono a considerare inutilmente eccessiva l'evoluzione raggiunta dall'hardware mainstream (contro il quale a volte si scagliano con deliranti pseudo-argomentazioni simil-talebane... ebbene si, esiste anche gente del genere...), e il tutto solo perchè costoro non hanno negli anni sviluppato la capacità di trarne vantaggio alcuno.

Concludendo: software grafici originali per Amiga come Deluxe Paint, Imagine, Real 3d, Cinema4D, Lightwave, avevano già  decenni fa le caratteristiche base dei software moderni di fotoritocco, animazione(2D e 3D) e anche montaggio video e titolazione (per cui Amiga divenne molto famosa e impiegata nel mondo delle tv commerciali).

Come non notare che certi nomi, oggi dei colossi, erano nati su Amiga?

Quindi, chi è che avrebbe inventato la computer grafica? :-)

Chiaramente il meglio, o l'elite dell'utenza originaria Amiga (che non la sfruttava esclusivamente a mo' di console, cioè inserisci il disco e gioca...) oggi è felicemente approdata su computer moderni traendo estrema soddisfazione (anche professionale) dai frutti di decenni di evoluzione informatica.

In quest'ottica, e seguendo questa linea di pensiero, nel dicembre del 2010, nel sito della nuova Commodore apparve una breve descrizione del sistema operativo da impiegare nelle loro nuove macchine...

"Unleash your creative potential with our new Commodore operating system, a distinctive, attractive, advanced and stable operating system experience, that will come pre-loaded with dozens of the latest and greatest productivity, creativity  and education software the open source world has to offer. Featuring dozens of exciting 3D games, the latest web browsing technology, a Microsoft Word compatible Office Suite, advanced graphical manipulation programs, 3D ray tracing software, advanced software development tools and languages, photo and movie editing and sound and music composition programs, there is no task too big or too small for a Commodore or AMIGA to accomplish"

Si capì subito che tale sistema operativo non poteva che essere basato su linux; dato che come abbiamo già discusso è palesemente chiaro il non senso del dover reinventare la ruota, quando invece si rende necessario per gli amighisti anche di vecchia data, taluni intrappolati in una realtà cosiddetta next gen  Amigaos 4.x, deludente e ormai da considerarsi fallimentare, un nuovo assetto mentale.

Leggendo il forum di Commodore usa, traspare chiaramente quanto lo staff di Commodore sia particolarmente innamorato di Amiga classic. Questo lascia ben sperare che nell'ormai significativo tempo intercorso dall'annuncio, si riesca infine a battezzare un Os con un'identità Amiga, non solo estetica o di facciata(che già accontenterebbe la stragrande maggioranza degli ex amighisti nostalgici) ma che penetri anche abbastanza in fondo da convincere anche una parte dell'assoluta minoranza che attualmente si mantiene critica e diffidente sul progetto Amiga della Commodore...

La notizia, ovviamente ha fatto subito capolino nel mondo Linux suscitando una certa curiosità, e da alcuni perfino salutata con entusiasmo in quanto l'ingresso e la rinascita di un grosso nome come Commodore in quell'ambiente e potrebbe solo portare dei benefici... ad esempio un altro attuale partner della Commodore, e nome che rievoca antichi splendori, è la Newtek produttrice del noto software Lightwave 3D... 
Newtek potrebbe supportare completamente anche il Commodore os e Linux? Pare di si...
E chi altri potrebbero interessarsi a Linux e a Commodore?
Tutto dipenderà dalla fetta di mercato che Commodore saprà conquistare, ovviamente.

Intanto eccovi un bellissimo pezzo dei Muse, anno 2006, il cui video ufficiale è stato realizzato con Lightwave 3D:)

Ps... il sistema operativo amiga, era l'amigaos; ed il suo desktop era chiamato "workbench", attualmente i diritti su questi nomi sono in mano a terzi, ma potrebbero tornare a riunirsi con il marchio commodore e amiga molto presto...




giovedì 21 aprile 2011

Orgoglio e Pregiudizio




Lo storico pregiudizo che per anni ha bollato il computer Amiga consisteva nel considerarlo una bella macchina da gioco e niente più.  Amiga culturalmente pagava in qualche modo il contraccolpo delle sue enormi capacità audiovisive, ben rappresentate da un parco software videoludico di qualità estrema, che ne facilitò effettivamente la diffusione.
Nella seconda metà degli anni 90 tuttavia il videogioco ebbe una violenta accelerazione evolutiva, quando vari produttori hardware insieme alle più importanti software house misero in campo straordinari investimenti in un mercato che a partire da allora fino ad oggi avrebbe portato a profitti immensi, tanto da arrivare tempo dopo a superare quelli dell'industria cinematografica.
Accadde quindi che il videogioco non fu più considerato un media d'intrattenimento infantile e/o per i nerd, ma fu sdoganato e rese felici centinaia di milioni di persone adulte e poco avvezze d'informatica, grazie anche alla console playstation.
Come sappiamo il videogioco ha un suo elemento cruciale nella "Grafica". La qualità tecnico/artistica del comparto grafico favorisce  quel Sense of wonder  indispensabile al successo di qualsiasi gioco, ieri come oggi.
Amiga era famosa per i suoi chip custom tra cui quello destinato alla grafica: la Cpu non doveva occuparsi di ogni cosa ma era ben supportata da alcuni coprocessori che ben programmati potevano orchestrare uno spettacolo audioviso molto complesso e appagante.
Fino all'ultimo i possessori di computer x86 estremamente costosi potevano restare di sasso dinanzi a un Amiga di poche centinaia di migliaia di lire, bastava semplicemente avviare un dischetto demo e attendere la trentina di secondi necessari al caricamento. I programmatori ormai conoscevano l'hardware Amiga come le loro tasche... e riuscivano con orgoglio e invidiabili capacità a gettare il cuore oltre l'ostacolo per garantire anche nel pieno viale del tramonto una qualità massima.
Pensate che la seguente demo Amiga AGA(l'ultima architettura grafica partorita da commodore) programmata soltanto qualche anno fa (programmare ancora oggi amiga è considerato nella scena al pari di una disciplina olimpica), gira su un'architettura Amiga estremamente imparenta con l'originale del 1986, Commodore infatti si limitò nel tempo a miglioramenti tecnicamente significativi ma sicuramente non più rivoluzionari (Video capacità AGA+060)

Comunque sia, l'evoluzione inarrestabile dell'informatica ha in seguito spostato la produzione di chip grafici e relative schede grafiche con interfacce standardizzate, a terze parti, di cui oggi restano l'Amd/Ati e Nvidia...
In altri termini oltre la metà degli anni 90 nessuna casa produttrice avrebbe potuto continuare su un modo di produrre simile a quello degli 80...che fece la fortuna di Commodore.
Un meraviglioso ciclo si concluse quindi con la traumatica perdita del suo principale attore: Commodore Amiga.
Gli effetti di questa continua e spietata evoluzione li vediamo benissimo oggi sui computer Mac della Apple, essi ormai da anni sono costruiti con hardware standard x86 e schede grafiche come quelle in commercio... chiunque di voi può assemblarsi un computer molto simile a un prezzo molto minore... l'os stesso utilizzato da Apple sui nuovi computer x86 non ha reinventato affatto la ruota, ma è stato opportunamente reso presentabile ai fan, che hanno potuto fin da subito godere di una potenza hardware superiore alla tecnologia powerpc usata fino al 2004 e in seguito tramontata definitivamente per quel che concerne l'uso desktop.
Questi ragionamenti rendono per tanto inutili e destinate a sparire le attuali obiezioni degli amighisti più incalliti nei confronti di Commodore Usa e nella sua scelta (assolutamente logica e fondata) di Marchiare dei computer x86 con Amiga e donando ad essi un Commodore Os derivato da linux, la cui qualità è ancora tutta da vedersi... ponendosi a metà strada tra un assemblatore di Pc e una Casa Madre che in futuro potrebbe dire la sua nel campo da gioco dei grandi.

mercoledì 20 aprile 2011

Commodore 64




Il giorno 5 del corrente mese una notizia molto particolare ha iniziato a diffondersi per il web a tamburo battente arrivando a compiere il giro del mondo in poche ore: 

Signori, il Commodore 64 è tornato.

Per rendervi conto delle dimensioni del "fenomeno" andate pure nel sito di qualsiasi prestigiosa testata giornalistica sia nazionale che mondiale e cercate "Commodore usa" o "Commodore 64". Io non aggiungo altro... una cosa mai vista.
Tutta la cultura pop degli anni 80 non può che avere un notevole potere nostalgico per coloro che hanno vissuto in quegli anni straordinari la propria infanzia o adolescenza, o in ogni caso la propria giovinezza.
Le indiscusse star tecnologiche dell'epoca furono senz'altro il Commodore 64  e i Commodore Amiga.
Nonostante il succedersi impietoso degli anni, non sono mai mancati sia nel web che fuori, numerosi ritrovi per discutere con passione di questi meravigliosi oggetti, ed è certo che nell'arco del 2010/11 si è registrato un'indiscutibile e palese esplosione d'interesse virale per l'elettronica e l'informatica Vintage... siamo dinanzi a un piccolo boom.
"Retropc"  e "Retrogame" sono diventati termini piuttosto diffusi con intere schiere di appassionati in costante aumento. Ad alimentare il fenomeno sono stati anche oggetti moderni quali ad esempio l'iphone della Apple che con successo ha riproposto emulatori Amiga e Commodore 64 fino a vari remake dei loro giochi più famosi.
Mancava ormai esclusivamente un evento di taratura planetaria per elevare e consacrare definitivamente questo fenomeno culturale, ormai maturo, al fine di sdoganarlo alle masse, e magari anche per guadagnarci su... why not?
Ebbene, questo evento è  accaduto.
In passato operazioni nostalgia in un certo senso simili a questa della commodore, e con il medesimo nome (ma non condotte con la medesima dovizia che ora andremo ad esaminare) hanno fallito, evidentemente era ancora troppo presto, e i marchi Commodore e Amiga giacevano di fatto praticamente in disuso.
Barry Altman, presidente della Commodore usa, ha dichiarato: "ci sembrava impossibile che nessuno ci avesse pensato..."
Eh si...qualcuno, per altro in ballo nella scena Amiga non ci ha proprio pensato, beh... ma a chi importa ormai? :-)

E allora, in buona sostanza, perché ci si è esaltati o dovremmo esaltarci tanto per questo Commodore 64?
Iniziamo subito con il confermare l'ovvia impressione che si ha dopo averlo visto per la prima volta.
Al suo interno c'è un normale PC paragonabile ai netbook di fascia alta;

PROCESSOR:Intel Atom D525 1.80GHz (Formerly Pineview-D)
CHIPSET:Intel NM10 (Formerly Tiger Point)
Next-Generation NVIDIA ION Graphics (ION2)
MEMORY:2 x DDR2 667/800 Single Channel DIMM slots (up to 4 GB)
GRAPHICS:Next-Generation NVIDIA ION Graphics Processor

Fermiamoci qui... e prima di continuare l'analisi dell'oggetto esaminiamo subito alcune aziende partner della Commodore, che evidentemente in qualche modo e nei limiti di ovvi accordi economici, si sono sentiti di poter aiutare C=Usa nella sua (apparentemente) strampalata impresa:



Due grossi nomi saltano immediatamente all'occhio (parlerò degli altri partner a tempo debito):

Disney e Motorola.

Come avete visto la promozione iniziale del commodore 64 è legata alla la pubblicazione Home Video di Tron Legacy della Disney, esattamente come avvenne al lancio dell'originale Commodore 64 nel lontano 1982 con Tron. Facile immaginare come questo abbia, e molto, contribuito alla clamorosa deflagrazione della notizia.
Il nome Disney appariva tra gli altri in un famosissimo software di Animazione per Amiga...assolutamente impressionante all'epoca in cui venne pubblicato: Video (e qui oso una personalissima considerazione, non potrei mai definire niente oggi "ufficialmente" Amiga se slegata e lontana da tecnologie e capacità grafiche di un certo livello)
Veniamo quindi alla Motorola, nome certamente fondamentale  per la storia della Commodore in quanto nota casa produttrice dei cervelli delle macchine Amiga con la famiglia di microprocessori Motorola 68000..
La Motorola pare essere intervenuta pesantemente nell'ambito della produzione della parte Made in Usa di questi nuovi Commodore 64, cioè il case...
Confesso che ad un'impressione iniziale si può facilmente cedere alla superficiale convinzione che non ci sia nulla di speciale nella realizzazione di questo case il cui scopo per altro è quello di ospitare una comune motherboard itx oltre ovviamente l'hard disk e il lettore bluray; molti sedicenti amanti di Amiga (e per proprietà transitiva di tutte le macchine Commodore) ancora oggi sostengono che ciò sia qualcosa di volgare, banale e realizzabile senza particolare passione.... ma non è esattamente così, sempre Altman dichiara:

"The only way to create exact original color was to take the original piece and have it spectrograph analyzed, in infrared and visual light spectrum and beyond," he said. "The cost was atrocious, and the cost of the chemical dye is even sicker."

Cioè l'operazione stessa di riconoscimento del colore originale del Commodore 64 al fine di replicarlo in serie, si è rivelata terribilmente costosa e possibile solo con metodi che caratterizzano aziende di assoluto livello.
Un appassionato utente italiano di macchine Commodore originali (che qui approfitto per salutare), Amiga sia classic che Ng si è sentito di dichiarare;

"Il Pantone arriverebbe dopo il RAL e sono comunque tinte, c'è qualcosa ancora... Immagina un grande MasterMind di polveri colorate da miscelare, si registra tutto e si va per prove che si verificano come errate solo quando la plastica e la miscela di colore (già liquida) sono una cosa solida. E poi daccapo finché, avvicinandosi sempre più, si trova l'Eureka. Standardizzate miscela e quantità (perciò si registrava tutto), si trovano poi tutte le tinte esatte.
Potevano usare mille modi più scrauti ed economici (sai quelle robe: "massì, grossomodo..") per scegliere il colore della scocca, invece hanno fatto tutte le analisi scientifiche possibili per poi ritrovarlo. Fa quasi paura pensare quanti soldi possa costare tutto questo procedimento..."

A tutto ciò aggiungiamo che un altro tratto d'interesse del Commodore 64 è la realizzazione di una tastiera simile (non identica per ovvi motivi) all'originale è nonché al tempo stesso utile per un suo uso moderno.

Commodore ha anche messo il vendita il solo case e tastiera, al prezzo di 250$... il prezzo certamente alto(e che per forza di cose renderà i modelli completi anch'essi molto costosi rispetto all'hw effettivamente utilizzato) per quanto visto direi che risulta abbastanza giustificato.
Ma non è detto che quando la produzione raggiungerà il suo finale regime(si parla di una capacità produttiva quantificabile in 20k unità al mese), il prezzo non possa scendere.
Veniamo al lato software, il Commodore 64 verrà venduto con installato la distro linux ubuntu... almeno fino a che C=Usa non completerà i suoi lavori sul CommodoreOS, presumibilmente una modifica della distro stessa per garantire un'esperienza di lavoro con le nuove macchine Commodore, e sopratutto l'imminente famiglia di Commodore Amiga, piacevole quanto l'originale, ma dannatamente potente in termini di software disponibile (Open Source).
Mi piacerebbe poter dire di più su questo Commodore Os, che ritengo un punto cruciale del progetto finale di Commodore Usa...ma in pratica nulla ancora è stato mostrato e ben poco è certo, a parte un cuore Linux, e che offrirà una modalità emulazione del C=64 originale in modo assolutamente immediato e semplice.
Si attendono comunque notizie a breve...

C=Usa non ha celato fin dal principio l'intenzione di far rivivere Amiga, e di riunire il marchio Commodore con Amiga...definitivamente. Dopo mesi di riflessioni, sono giunto alla consapevolezza che la via da essi intrapresa era l'unica realmente praticabile e con un possibile successo in fondo ad essa. Una sola via tra vari binari morti (come ad esempio l'uso di Cpu PPC, per fortuna scartato a priori)
Molti osservatori, tecnici, programmatori, perfino ingegneri che lavorarono direttamente all'originale Amiga ritengono che oggi essa sarebbe "dentro" un PC X86 costruito l'hardware mainstream... quindi credo che la distanza tra questi futuri Amiga e la mancata reale evoluzione di Amiga, vada colmata nei particolari, e anche nel dar luce ad un Os (si, anche linux se necessario...)degno, e quindi infine il tutto ben marchiato con le parole magiche.
La scelta Intel Nvidia è stata effettuata anche con un occhio di riguardo al sistema operativo Aros, ormai da un decennio soluzione x86 per i nostalgici Amiga, che essendo open source potrebbe raggiungere pian piano anche un ruolo centrale per la Commodore... oltre che conquistare persino i cloni amiga classic (che qui non tratteremo).

Voi da che parte state? Meglio che Amiga riposi definitivamente in pace... o che torni a prendere a dolorosissimi calci in c... gli avversari, costi quel che costi? Ricominciando dal Commodore 64...ovviamente.

martedì 19 aprile 2011

Commodore is Back... eh si, pare proprio di si



Mettiamo da parte per un attimo le migliaia di gadget tecnologici di cui il mercato è saturo e ritorniamo a parlare, seppur con un linguaggio semplice e senza tecnicismi, d'informatica... e del ritorno del nome che non solo fece da padrone nel magico periodo degli anni 80, ma seppe anche dar forma a molte delle cose che oggi quotidianamente diamo per scontate sui nostri personal computer, qualunque sistema operativo essi abbiano installato, qualsiasi sofware voi preferiate...
La Commodore.
Non starò qui a fare un riassunto della storia di questa casa e questo marchio di cui troverete fiumi di informazioni in centinaia di siti dedicati all'argomento. Tuttavia a un certo punto della vostra esistenza non avrete probabilmente più sentito nominare le due paroline magiche: Commodore e Amiga... poco importa che ne abbiate posseduto uno, è certo che questi nomi sono ancora oggi impressi nella vostra mente (almeno dai 25 anni in su...).
Ebbene nella metà degli anni 90 la Commodore intesa come casa madre del mitico commodore 64 e i computer commodore Amiga, fallì... trascinandosi dietro (negli inferi) proprio la gloriosa piattaforma Amiga.
Amiga quindi al contrario del Commodore 64 e sue variazioni (tra cui anche un successore: il commodore 128),  non ebbe una naturale dismissione quale computer obsoleto e/o con un successore dallo scarso successo, ma la sua "esistenza" venne invece brutalmente separata da una casa madre che ne curasse il marketing, la produzione su larga scala, e soprattutto l'evoluzione ingegneristica.
E' importante sottolineare che già prima del fallimento Commodore, i concorrenti di Amiga negli anni (1986-1994+) colmarono un profondo gap tecnologico sorpassando Amiga anche su alcuni aspetti tecnici che negli anni successivi divennero cruciali per il mercato, e che portarono per fare un solo singolo esempio all'accelerazione grafica 3D...
Ma nonostante ciò, da allora fino ad oggi una piccola comunità di appassionati da definirsi "irriducibile" ha conservato una memoria storica molto importante, e si diletta ad affiancare ai normali pc moderni, una postazione Amiga NextGen.
L'argomento Amiga NextGen è incredibilmente complesso, con tutte le sue contraddizioni e delle pesanti controversie che animano la comunità stessa di appassionati, e non sarà praticamente mai oggetto di questo blog, a meno che il suo destino non si incroci con quello della nuova commodore...
Mi limiterò soltanto questa volta a dire e pure in estrema sintesi che il tutto si concentra intorno a 3 distinti sistemi operativi(Amigaos4.x, Morphos, Aros*), e in misura minore sull'Hardware da essi supportato. Un po' al contrario di quel che accadeva con Amiga in cui l'os esaltava naturalmente le sue peculiarità Hardware.

Il problema dei 3 sistemi operativi della scena Amiga, di "nicchia" sono:
-Arretratezza e lento sviluppo
-Scarsezza di applicativi professionali (tranne qualche eccezione, quasi tutti i più importanti software open source mancano)
-Per uno di essi, l'ufficiale erede dell'Amigaos3.x (l'ultimo nato in seno a commodore) AmigaOs 4.x**, vi è l'ulteriore problema di un costo enorme per l'Hardware PPC (si, come quello degli apple di svariati anni fa) strettamente necessario per l'os stesso (non ne esiste infatti attualmente una versione x86)

Pur essi ricreando una piacevolissima esperienza Amiga direttamente connessa agli Amiga di un tempo(almeno per coloro che utilizzavano DeluxePaint, Amos, ecc ecc, cioè che non godevano il solo aspetto ludico di Amiga), mancano ancora di elementi essenziali per permettere un uso Moderno e a 360° come avviene con i pc x86 sia Apple che Win che Linux.

Quindi che significa Commodore è tornata?
1)Esiste ormai da un anno un'azienda  che ha acquistato marchi e licenze per vendere dei computer che abbiano il nome degli storici "commodore 64" "commodore Amiga"
2)Questa Commodore (USA) punta a riprodurre l'estetica e si spera un feeling non dissimile alle antiche macchine, sia nel'Os (il Commodore Os) che nel software (Open Source), senza sacrificare nulla o quasi di quanto l'evoluzione dell'informatica ha prodotto dal 1994 ad oggi.
Nota importante, il Commodore Os di cui ancora non si è visto nulla sarà basato su Ubuntu Linux. E le macchine commodore sono ovviamente incentrate su hardware x86, Intel-Nvidia
Ah... nel caso foste di ritorno dalla luna, ecco lo spot del Nuovo Commodore 64 che ha accompagnato la notizia del lancio riecheggiata in tutto il pianeta per giorni e giorni:
Nel prossimo post tratterò proprio di questo nuovo Commodore 64, caratteristiche, sua produzione, e di come un eventuale successo commerciale potrebbe rivelarsi fondamentale per il rilancio mondiale di Amiga, così come un suo flop potrebbe invece scrivere la parola fine al tutto e consegnare definitivamente il nome Amiga al suo riposo ultimo... l'oblio.


(*) Il sistema operativo detto Amiga Like: AROS è l'unico tra i tre ad essere open source e per l'architettura x86, e in futuro è quello che avrà più probabilità di essere oggetto d'interesse per Commodore...
(**) Approfondimenti nella scheda Controinformazione